Il Cuore di Gesù abisso di ogni virtù. Perché tante virtù in Gesù? Le virtù si devono forse vedere come le vedono i pagani? Per noi la virtù è un avvicinarci a Dio, è un partecipare al suo piano di sapienza e di amore. Gesù è l’abisso di ogni virtù perché con somma perfezione ha accolto la missione che il Padre gli aveva affidato, perché con perfezione l’ha eseguita fino in fondo. È così che noi dobbiamo ragionare delle nostre virtù, sull’esempio del Cuore di Gesù noi dobbiamo capire che il bene è necessario fiorisca nella nostra vita per fare la volontà di Dio, per collaborare con Dio per la costruzione del suo regno. Aveva annunciato Gesù: “Il regno di Dio è vicino” (Mc 1, 15) e sempre aveva parlato di questo regno, l’aveva illustrato con parabole, con allegorie, l’aveva sottolineato fino in fondo. Anche prima di salire al cielo aveva ancora ricordato ai suoi i problemi del regno di Dio. E cosa intendeva il Signore Gesù, se non questa costruzione da fare insieme col Padre per restare in quella strada segnata, perché lì vi è la gloria del Signore e vi è il bene e la ricchezza spirituale di tutti gli uomini? La virtù fondamentale allora, la ragione di tutte le virtù, mi pare che dobbiamo considerarla esattamente qui: noi siamo chiamati ad avvicinarci a Dio “Siate santi perché io sono santo” (Lv 19, 2). Noi siamo chiamati ad imitare Gesù in questo atteggiamento sostanziale: fare la volontà del Padre celeste. Il Padre vuole per noi tutto il bene, lo vuole in una sapienza infinita, lo vuole in un amore infinito. Questo bene, che poi chiamiamo virtù, in ogni campo, è il nostro sì, è la nostra adesione, è il nostro entusiasmo. Noi allora non cerchiamo la perfezione semplicemente come un nostro ornamento, come qualche cosa che ci distingue e ci fa equilibrati; anche questo viene, ma sostanzialmente noi cerchiamo la virtù come la nostra risposta affermativa all’invito del Padre celeste, modellandoci sul cuore di Gesù. Ed è per questo che il vizio fondamentale resta sempre l’egoismo, il pensare a fare la propria volontà e il proprio capriccio indipendentemente, una stolta autosufficienza. Guardiamo allora di capire fino in fondo ciò che ci fa chiedere Gesù nella preghiera che ci ha insegnato: “Sia fatta la tua volontà”, sia fatta questa volontà da noi qui in terra come è fatta nella perfezione totale dagli angeli. Cerchiamo la volontà di Dio, cerchiamola come l’ha cercata Gesù, non guardando se questa volontà di Dio costa più o meno, non guardando se questa volontà di Dio è più o meno secondo il nostro gusto; fare al volontà di Dio, farla sempre, farla con coraggio, sapendo che è così che allora potremo ripetere con Gesù: tutto è compiuto bene nella nostra vita, quando abbiamo fatto quello che il Padre celeste desidera da noi.
CODICE | 74MGV0133WN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 17/11/1974 |
OCCASIONE | Catechesi a Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | 11- abisso di ogni virtù |
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