14/11/1976 - Vespro XXXIII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 14/11/1976
Catechesi a Vespro

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Diciannovesima invocazione: “O Gesù, paziente e di molta misericordia”. L’espressione è presa dal libro di Giona, quando, ve lo ricordate, il profeta Giona, richiamato con prodigi da Dio alla sua missione, andò a predicare a Ninive: “Fate penitenza” (cfr. Gn 3, 4) -.diceva – altrimenti vi arriverà il castigo di Dio” I niniviti fecero penitenza, ascoltarono il profeta e Dio perdonò, cosa che il profeta non prese bene e si lamentò col Signore e disse: “Io so che tu sei un Dio paziente, tu sei un Dio di molta misericordia, perdoni sempre” (cfr. Gn 4, 2). Ecco, l’espressione presa dalla scrittura, è applicata al Cuore di Gesù. Gesù è stato la grande manifestazione del Padre, è stato la manifestazione della pazienza infinita di Dio. È stato la manifestazione prodigiosa di una misericordia che già si era manifestata di generazione in generazione, fin dall’inizio del mondo, ma che in Gesù doveva manifestarsi in completezza, perché solo con Gesù abbiamo avuto la remissione dei nostri peccati. Dirà san Paolo: “È apparsa l’umanità e la benignità del nostro Dio”. In realtà, la prima cosa che colpiva, era proprio questa meravigliosa pazienza di Gesù, questa pazienza che capiva il peccatore, che capiva il mediocre, che capiva anche il traditore e sapeva arrivare ad ognuno, sapeva attendere da ognuno, sapeva essere veramente tutto per ognuno. Noi lo ricordiamo Gesù com’è stato paziente nella sua vita privata, nella monotonia del suo lavoro, com’è stato paziente nelle prime contraddizioni che si sono manifestate. Lo sappiamo com’è stato paziente quando ha iniziato la vita pubblica, come rispondeva ai suoi nemici, così arroganti, così perfidi, così ingannatori, così falsi. Lo ricordiamo con i farisei, lo ricordiamo con i sadducei, lo ricordiamo con gli apostoli, come ha compatito i loro difetti. Gli apostoli erano stati presi così in mezzo agli altri, avevano pressappoco i difetti degli altri. Difetti legati al loro temperamento: erano gelosi, non comprendevano la posizione di Gesù, erano quindi duri, erano superbi tra loro, si disputavano le cose come bambini ecc. Il Signore sempre buono li comprendeva, li correggeva, non si adirava con loro, non si allontanava da loro, sempre pronto anche per il traditore. Pensate, noi avremmo tollerato per tre anni un traditore vicino? Gesù lo sapeva che sarebbe stato il traditore… tre anni vicino, come un amico, come un confidente, come un testimone di tutti i suoi miracoli. Gesù è stato paziente con Giuda fino in ultimo e ha sempre cercato di attirarlo nella sfera dell’amore. Nell’ultima cena i richiami che faceva, nel momento stesso del tradimento ha tollerato il bacio e lo ha chiamato amico: “Amico, perché sei venuto?” (cfr. Mt 26, 50). Il Signore nella sua passione poi, si è dimostrato di un tale prodigio di pazienza, che gli stessi suoi carnefici ne erano stupiti! Come ha tollerato le percosse, tutta una notte di ingiurie, tutta una notte di maltrattamenti, tutte le angherie, tutte le falsità del sinedrio, tutte le incertezze di Pilato. Veramente, dai profeti era stato chiamato un mite agnello e così si è dimostrato fino alla morte in croce, quando ai suoi carnefici, che oltre a ucciderlo lo beffeggiavano, Gesù non ha risposto che col pregare per loro: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23, 34). Così ha perdonato al ladrone che prima lo aveva ingiuriato, poi ha capito, ha chiesto scusa… lo ha portato in Paradiso. Veramente il cuore di Gesù è di infinita pazienza. E non è forse infinita la sua pazienza nel tabernacolo, nell’Eucarestia? Quando ci accostiamo a lui così freddi, così indifferenti, così pieni di peccato? Quando tollera di andare dal sacrilego, quando ubbidisce al sacerdote dovunque lo vuol mettere? Quanta pazienza! Come lo dobbiamo imitare, come dobbiamo cercare di ricopiarlo nella nostra vita! Noi così poco inclini alla pazienza, noi così facili all’ira, noi così facili a quello che chiamiamo nervoso, malumore, malanimo, intollerabilità. Guardiamo a Gesù come ad uno specchio grande, guardiamo a Gesù e domandiamogli una partecipazione della sua pazienza.

CODICE 76MDV0133WN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 14/11/1976
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 19- Paziente e misericordioso
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