Parlavamo della nostro obbedienza a Gesù e dicevamo come Gesù è stato costituito il Signore dell’universo, il Signore dei vivi e dei morti, il giudice supremo. E Gesù per continuare la sua opera ha messo la chiesa. Cos’è la chiesa? È il Corpo di Cristo, la chiesa continua la missione di Cristo, la sua opera meravigliosa di redenzione. Ha messo la chiesa e ha detto: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me, e chi rifiuta me rifiuta Colui che mi ha mandato” (Lc 10, 16). È evidente, è nell’ordine del suo potere. Ecco perché la chiesa, diciamo, ha il potere di insegnare, ha il potere di magistero, a lei è affidato il libro santo, la Bibbia, e solo lei lo può consegnare e lo può con autorità interpretare. Ha detto ancora: “Tutto ciò che legherete sulla terra sarà legato anche in cielo e tutto ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto anche nel cielo” (Mt 18, 18), ha dato dunque alla chiesa il potere di legare, cioè di fissare dei punti oltre i quali non si può andare. Ha consegnato il tesoro delle sue cose alla chiesa. La chiesa ha un potere di ministero. Ha detto ancora “Mi è stato dato ogni potere in cielo ed in terra. Andate per tutto il mondo” (Mt 28, 18). Si capisce allora che noi siamo chiamati, e la chiamata è ben evidente e inequivocabile, siamo chiamati a riconoscere la chiesa, a riconoscere i poteri della chiesa, a riconoscere l’autorità della chiesa e prestare alla chiesa il nostro ossequio, il nostro rispetto, la nostra obbedienza. Perciò non possono chiamare Dio col nome di Padre coloro che rifiutano alla chiesa l’onore e l’amore come a una madre; la chiesa che esercita con autorità i suoi poteri attraverso il vicario di Cristo, che è il sommo Pontefice, e attraverso i vescovi che sono uniti con Lui. La necessità allora di essere ben impegnati, ben pronti e di non cadere nell’errore nel quale sono caduti parecchi cristiani, che guardano solo alla loro opinione, che negano alla chiesa l’infallibilità e la prendono per sé: loro sono infallibili, e sputano sentenze da una parte e dall’altra. Sono solo degli orgogliosi, o dei superficiali. Noi alla santa chiesa dobbiamo prestare un ascolto umile, un ascolto di fede, noi dobbiamo essere persuasi che l’anima della chiesa è lo Spirito Santo, ed è lo Spirito Santo che impedisce che le porte dell’inferno prevalgano, è lo Spirito Santo che dà alla chiesa quella illuminazione e quella sicurezza che non viene perciò da nessun altro titolo, né dalla santità degli uomini, né da una tradizione, viene così, direttamente da Lui. Perciò ci dobbiamo sentire molto fortunati di appartenere alla vera chiesa, dobbiamo sentirci molto riconoscenti al Signore, perché i nostri pastori ci guidano; sappiamo di camminare per una strada dritta, per una strada sicura; noi abbiamo solo bisogno di capire che la chiesa vuole la nostra collaborazione, che anche noi membri della chiesa partecipiamo di tutte le ricchezze che vengono donate a lei. Perciò con molta fede e con molto impegno noi questa sera ripetiamo la nostra preghiera per la chiesa, la nostra invocazione, la nostra professione di fede, la nostra vera esultanza di appartenervi e di volere camminare con lei.
CODICE | 77MCV0133WN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 13/11/1977 |
OCCASIONE | Catechesi al Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | 24- Obbediente fino alla morte |
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