18/11/1979 - Vespro XXXIII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 18/11/1979
Catechesi al Vespro

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Da quanto siamo andati dicendo nelle domeniche precedenti arriviamo a una chiara impostazione e conseguenza: Dio è il fine dell'uomo, l'uomo è fatto per Iddio; non può allora saziarlo nessuna creatura dell'universo: "Ci hai fatti per te, Signore " esclamava sant'Agostino "è inquieto il nostro cuore finché non si riposa in te". Siamo fatti per Iddio e a lui dobbiamo tendere. Dico, nessuna cosa di questo mondo, e sappiamo bene come sono le cose di questo mondo: effimere, labili, parziali. Ma anche noi avessimo un bene creato che fosse creaturalmente perfetto noi resteremmo sempre in un'ansia e in un desiderio sconfinato. Noi siamo fatti per l'infinito, il nostro cuore non può fermarsi alle cose finite e limitate. Noi sentiamo tutto il fascino della verità, della bontà, della bellezza, ma vogliamo una bontà infinita, una verità infinita, una bellezza infinita e questa si trova solo in Dio. Ecco allora come siamo illusi, come sbagliamo quando cerchiamo nelle cose la nostra felicità, quando ci proponiamo delle finalità che assolutamente non fanno che renderci più inquieti e più stanchi. Così, come un viaggiatore del deserto che, illuso, va dietro a un miraggio: corre, ma dopo essersi affannato sente ancora di più la stanchezza e la sete; così è per noi: dobbiamo tendere a Dio in una donazione e in una pienezza meravigliosa, dobbiamo darci a Dio, perché dandoci a Dio noi siamo sicuri di raggiungere con questo il pieno del nostro affetto, il pieno del nostro desiderio. Diamoci a Dio! Diamoci a Dio senza riserve, diamoci a Dio senza venire mai a patti. Non si può servire a due padroni, non possiamo dividere il nostro cuore: diamoci a Dio! Questo è il senso della nostra vita, perché questo è il senso della nostra eternità. Perché le sue parole sono molto chiare ed evidenti: se noi in questa vita opereremo nella sua volontà, Dio si darà, con tutta la sua gloria, a noi, si darà a noi e noi parteciperemo insieme a lui ai beni dell'eternità. Se non ci diamo a lui rischiamo di condurre una vita infelice e di pregiudicare la nostra eternità. Proponiamoci allora con chiarezza, con forza, con umiltà questa tensione continua a Dio. Proponiamoci di esercitarla nella preghiera, proponiamoci di distaccarci dalle cose, proponiamoci di essere fedeli sempre alle ispirazioni dello Spirito Santo. È questo il modo per tendere con pienezza a Dio. La guida dello Spirito Santo è infallibile ed è una guida di amore. A lui soavemente ma totalmente doniamoci!

CODICE 79MHV0133WN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 18/11/1979
OCCASIONE Catechesi al Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Moralità
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