14/11/1982 - Vespro XXXIII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 14/11/1982
Vespro XXXIII domenica Tempo Ordinario

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Riprendiamo dopo tanto tempo le nostre spiegazioni. Sarebbe molto istruttivo chiedervi dove siamo arrivati: se ce ne sono cinque che lo sanno sarebbe molto, molto consolatorio. Bene. Ve lo rammento io. L’anno scorso ci siamo proposti di studiare la figura di Gesù, perché era l’anno del sacro Cuore, quest’anno continuiamo ciò che abbiamo fatto l’anno scorso perché è l’anno dell’Eucaristia e dobbiamo sempre di più rafforzarci nell’entusiasmo per Gesù, nell’amore vivo per Gesù. E abbiamo cominciato l’anno scorso il commento delle litanie del santo nome di Gesù. Proseguendo, la prima litania che dobbiamo prendere in considerazione è quella che dice “O Gesù, candore (splendore) della luce eterna, abbi pietà di noi”. Gesù visto come luce, è Gesù stesso che lo ha detto: “Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre”, e san Giovanni apostolo iniziando il suo vangelo dice proprio così: “Egli era la luce vera che illumina ogni uomo e la luce splende tra le tenebre, ma le tenebre non la capiscono”. Chiamiamo Gesù luce perché Gesù è la stessa sapienza del Padre, la seconda persona della Santissima Trinità. Per mezzo del Verbo Dio ha fatto l’universo, il Verbo è come il pensiero del Padre, è la verità. Tutto quindi viene dalla luce del Verbo, tutto quello che è nel creato, qualunque cosa noi conosciamo, prendiamo dalla luce del Verbo. “Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e niente di quello che è fatto, niente, senza di lui”. È venuto nel mondo, ha portato la parola, ha portato il messaggio del Padre. Venuto nel mondo ci dona la sua parola che ci fa conoscere le cose, che ci fa entusiasmare delle realtà divine, che ci guida nella nostra condotta morale. È solo nella luce di Gesù che noi possiamo avere la certezza del significato della vita, della nostra esistenza presente, della nostra esistenza nell’eternità. Tutto è per la parola di Gesù, tutto è per il suo insegnamento: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Lo ha detto lui stesso. E dall’Eucaristia Gesù continua mirabilmente a donarci la sua luce. Certe cose non si capiscono che stando vicino all’Eucaristia. La nostra vita non lievita, non gusta, non apprezza se non nell’unione a Gesù presente mirabilmente, che si dona a noi. Ecco allora, è questo splendore di luce eterna, noi vogliamo accoglierlo, con entusiasmo, con umiltà. Quante cose sbagliate sentiamo attorno a noi, come il mondo ripete delle falsità che sono dalle conseguenze terribili. “Tutto il mondo è posto nel maligno” dice san Giovanni Apostolo, ecco fortunati noi che abbiamo Gesù, guardiamo a questa luce, inebriamoci di questa luce, seguiamo fedelmente questa luce.

CODICE 82MDV0133WN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 14/11/1982
OCCASIONE Vespro XXXIII domenica Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Litanie del santo nome di Gesù, Gesù luce
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