02/04/1972 - Articolo di fondo Il Ventilabro 1 Presentazione Ventilabro

IN RICERCA Il momento attuale della Chiesa è forte. La Pentecoste conciliare è esplosa in una primavera di fervore, di iniziative, di promesse. Tempo che domanda a tutti un profondo senso di responsabilità, un impegno generoso, un equilibrio straordinario. Ognuno deve rispondere "alla voce di Cristo che in quest'ora invita con maggior insistenza e all'impulso dello Spirito Santo" (Apostolicam Actuositatem, 33). Disponibilità d'animo, volontà di ricerca, umiltà che lascia ogni pregiudizio, sono virtù necessarie per l'individuo e per la comunità. "Un membro che non operasse per il Corpo di Cristo che è la Chiesa secondo la propria misura, dovrebbe dirsi inutile per la Chiesa e per se stesso" (ib., 2). Questa nostra pubblicazione vuole porsi come strumento comunitario di ricerca, come stimolo di lavoro. "Maestro, dove abiti?" chiedevano i due discepoli di Giovanni Battista. La nostra comunità vuole porsi così come loro: "sentendolo parlare seguirono Gesù... Dice loro: venite e vedrete. Andarono dunque... " (Gv 1, 37-39). Togliere da noi quanto lo Spirito Santo vuole che eliminiamo. Il suo soffio porti via ed operi la nostra conversione. "Un itinerario spirituale in cui trovandoci per la fede in contatto con il mistero della Morte e della Resurrezione del Signore, passiamo dall'uomo vecchio all'uomo nuovo che in Cristo trova la sua perfezione" (Ad gentes, 13). Non è un bollettino parrocchiale di informazioni. È una nostra raccolta di meditazioni, di studi, di spiritualità. Ci deve servire per una riflessione più profonda, per una catechesi più insistente. Vuole invitare a una comunione di indagine tutti coloro che sono nella Fede o che ne vanno in cerca. E' offerta a tutti quelli che vogliono dare un po' del loro tempo all'ascolto dello Spirito "che riempie il mondo". Migliorando noi stessi accresceremo in tal modo il nostro contributo, vorremo essere impegnati concretamente fin in fondo alla trasformazione di questa nostra terra "dove vi è chi manca di cibo, di bevanda, di vestito, di casa, di medicine, di lavoro, di istruzione, dei mezzi per condurre una vita veramente umana" (Apostolicam Actuositatem, 8) e a evitare "quello scandalo per cui mentre alcune nazioni i cui abitanti per la maggior parte si dicono cristiani godono d'una grande abbondanza di beni, altre nazioni sono prive del necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di miserie" (Gaudium et Spes, 69).