11/05/1972 - Articolo di fondo Il Ventilabro 2 Pentecoste

Sant'Ilario, 11.5.72
Articolo di fondo de "Il Ventilabro" pag 1

PENTECOSTE "NUOVA CREAZIONE" Lo Spirito Santo è il dono meraviglioso e perenne del Signore Risorto alla sua Chiesa. Gesù aveva detto: "Chi ha sete venga a me e beva. Come dice la Scrittura, fiumi di acqua viva scorreranno dal seno di chi crede in me". E - nota l'evangelista S.Giovanni - parlava dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in Lui (Gv. 7, 37-39). La comunicazione dello Spirito è dunque il culmine di tutte "le cose buone" (Mt. 7, 11) che costituiscono il dono di Dio, è il completamento della "promessa" del Padre (At 1, 4). Cristo non si comunica alla sua Chiesa che in questa attività permanente dello Spirito, e la trasformazione del mondo può avvenire solamente nel suo soffio creatore. E' un dono per ciascuna anima e nello stesso tempo il dono per tutti "riuniti insieme" (At 2, 1) cioè per l'assemblea dei fedeli. E' ospite dei singoli fedeli ma ancora di tutta la comunità che struttura in "casa di Dio". "Spirito di vita, sorgente di acqua zampillante fino alla vita eterna per mezzo del quale il Padre ridà la vita agli uomini morti per il peccato, finché un giorno risusciterà in Cristo i loro corpi mortali... Egli introduce la Chiesa a tutta intera la verità, la unifica nella comunione e nel ministero, la edifica e dirige con diversi doni" (Lumen Gentium, 4). Influisce sempre nella Chiesa per mano della gerarchia e dei sacramenti e distribuisce in una multiforme ricchezza e varietà "i carismi" "distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a Lui" (1 Cor 12, 11). "Dispensa tra i fedeli di ogni ordine anche grazie speciali con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi varie opere ed uffici, utili al rinnovamento e allo sviluppo della Chiesa" (Lumen Gentium, 12). All'inizio la terra era tenebre, deserto e caos (Gn 1, 2) e il soffio di Dio suscitava l'ordine e la vita. Di nuovo lo Spirito Divino vuole la nuova creazione ma nella collaborazione piena degli uomini singoli e della comunità degli uomini. Ezechiele vide "la casa di Israele" come un campo pieno di ossa aride. Possono rivivere queste ossa? "Così dice il Signore Iddio: ecco, mando in voi un soffio e rivivrete" (Ez 37, 5). Ciò che Dio fece allora per mezzo del profeta a favore degli esuli di Israele, non lo compirà ora per il mondo intero? "Poiché il popolo santo di Dio partecipa pure dell'ufficio profetico di Cristo col diffondere dovunque la viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità, e con l'offrire a Dio un sacrificio di lode, cioè frutto di labbra che celebrano il nome di Lui" (Lumen Gentium, 12). La conclusione pratica l'ascolteremo dall'insegnamento di Papa Paolo Vl: "La preparazione migliore (alla Pentecoste) ci è indicata da quell'attesa che gli Apostoli con Maria e i discepoli trascorsero nel cenacolo aspettando l'adempimento della promessa estrema di Cristo, prima dell'Ascensione: aspettassero. Egli disse loro che sarebbero stati battezzati nello Spirito Santo di lì a pochi giorni. E aspettarono: con fiducia sulla parola del Signore, in raccoglimento e preghiera, insieme riuniti. Bisogna avere gli animi aperti e cioè purificati dalla penitenza e dalla fede; compresi dal senso del tempo, dell'ora di Dio, cioè nel silenzio, e nello stesso tempo in comunione di carità con i fratelli, avendo con sé la Madre beatissima di Gesù, Maria. La devozione alla Madonna qui, si può dire, comincia, quando sta per nascere il Corpo Mistico del suo divino Figliolo, il cui Corpo fisico Ella generò. Un triplice motivo di centrale interesse è offerto alla nostra spiritualità: lo Spirito, la Madonna, la Chiesa. Non possiamo tacere una raccomandazione: non separate gli elementi diversissimi ma destinati a comporre una sintesi di meravigliosa complementarietà, predisposta dal disegno divino. Abbiate alla sommità del vostro culto, di quello interiore specialmente, lo Spirito Santo. Un culto che si esprimerà principalmente nella vigilante e trepidante attenzione di possederlo, di ospitarlo "dolce ospite dell'anima" in termini catechistici e realistici: badate d'essere sempre, sempre in grazia di Dio. E non seguite chi, col pretesto di togliere ansietà inutili e scrupoli fastidiosi dalla coscienza, vi persuadesse che non v'è bisogno di rimettere l'anima in grazia di Dio prima di sedere alla mensa eucaristica, o per vivere da onesti cristiani! Poi non s'intiepidisca la vostra devozione a Maria, la privilegiata portatrice di Cristo al mondo, e la Madre spirituale della Chiesa del Cenacolo! E infine non separate lo Spirito dalla Gerarchia, dalla compagine costituzionale della Chiesa, quasi fossero due espressioni antagoniste del cristianesimo, o l'una, lo Spirito, potesse da voi essere conseguita senza il ministero dell'altra, la Chiesa, strumento qualificato di verità e di grazia: lo Spirito sì "soffia dove vuole" (Gv 3, 8), ma noi non possiamo presumere che Egli venga a noi quando noi fossimo volontariamente assenti dal veicolo fissato da Cristo per comunicarcelo: chi non aderisce al Corpo di Cristo, ripeteremo con S.Agostino, esce dalla sfera animata dallo Spirito di Cristo" (Discorso del 26 maggio 1971 ).

CODICE 72EAS010
LUOGO E DATA Sant'Ilario, 11.5.72
OCCASIONE Articolo di fondo de "Il Ventilabro" pag 1
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Scritto
ARGOMENTI Pentecoste; Spirito Santo
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