LO SPIRITO E LE VACANZE Le vacanze hanno anche un valore spirituale. Esse comportano un sollievo dalla schiavitù del lavoro moderno, dall'affanno della corsa quotidiana, dalla spasmodica ricerca di guadagno che occupa ogni minuto del giorno. Rispondono a delle profonde esigenze della persona umana: esigenze fisiche, psicologiche e spirituali. Riposo per il corpo provato dalla dura fatica, da orari pesanti, da ambienti logoranti, da una monotonia di applicazione. Riposo per lo spirito bisognoso di distrazione, di evasione, di compensazione. Dimenticare per un po' il gesto solito che si ripete tutto l'anno fino ad esserne instupiditi, uscire dall'ambiente abituale dove molte cose finiscono per essere terribilmente pesanti diventa una autentica esigenza. Tonifica il poter disporre come pare del proprio tempo, il poter valorizzare le proprie capacità. La famiglia si riunisce, vi è un nuovo dialogo tra i suoi componenti. Si afferma con più facilità la confidenza tra genitori e figli e si possono vedere i problemi in un'altra luce. Anche con gli amici gli scambi di idee e di sentimenti trovano un modo più ricco per esprimersi. L'incontro con uomini di diversi ambienti e di svariate culture può colmare lacune che prendono spesso origine da mancanze di informazione. Le vacanze ancora ci portano ad un contatto più vivo con la natura, a un ritrovamento della natura. "I cieli narrano la gloria di Dio" (Sal 18,2). Le vacanze sono tempo di ascolto. Diceva Paolo VI: "Se ci è dato di godere un pò di silenzio estivo procuriamo innanzi tutto di ascoltare la voce della natura che la nostra vita artificiale ha reso quasi incomprensibile. Il cosmo - cielo, terra, vita e fenomeni della natura - parla a chi lo sa ascoltare un linguaggio che solo il silenzio percepisce. Poi vi è un'altra ascoltazione che ci invita ed è quella della Parola di Dio, della Sacra Scrittura, del Vangelo, che forse crediamo già di conoscere e che invece ci aspetta a più serio e metodico dialogo. «L'ignoranza della Scrittura sacra è ignoranza di Cristo» (San Girolamo). Non sarebbero certe ore tranquille delle vacanze da dedicare a questa ascoltazione? E vi è una terza voce che merita di essere ascoltata più che di solito non facciamo: quella della coscienza rimasta per molti l'unica maestra della loro condotta. Ma è poi davvero ascoltata? È una maestra illuminata o miope o cieca? Anch'essa deve ascoltare la Parola interiore della verità! Vedete quale sinfonia di voci attende la nostra attenzione. Vi auguriamo tempo e talento per bene ascoltare. E che Maria, I'ascoltatrice per eccellenza, ci insegni quest'arte superiore dello spirito" (dal discorso dell'11 luglio 1971). Ascoltare dunque per formare il nostro spirito e renderlo più forte e più generoso. E oltre l'ascolto, la testimonianza della nostra Fede in un contatto personale, in un dialogo aperto con tutti, in una bontà che si effonde anche verso lo sconosciuto. A noi spetta un esempio vivo e schietto di stile cristiano. Troppo spesso le vacanze per molti sono motivo di eccessiva libertà di costume e di atteggiamenti. Troppo spesso vi è un eccessivo sperpero di beni che noi non possiamo approvare. Buone vacanze a tutti, ma vacanze veramente liete perché costruttive.
CODICE | 72FUS010 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario, 29.6.72 |
OCCASIONE | Articolo di fondo de "Il Ventilabro" pag 1 |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Scritto |
ARGOMENTI | Vacanze estive |
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