L’invito alla gioia viene alla Madonna direttamente dal Signore, dal cielo.
La prima parola che dice l’angelo è infatti un invito alla gioia: «Ave». «Ave» vuol dire: “Rallegrati!”. “Rallegrati – dice l’angelo mandato da Dio –, rallegrati perché con te è finita la storia delle deviazioni umane senza speranza, con te si inaugura un’era nuova. Rallegrati, perché Dio ti ha scelto fra tutte le donne. Rallegrati, perché con te si realizza il grande, mirabile evento di Dio che si fa uomo. Rallegrati, perché gli uomini da te, per opera tua che dai Gesù, riceveranno la salvezza. Rallegrati, perché certamente le gioie di essere la madre di Dio saranno immense e toccheranno l’infinito”.
Maria comprende bene questo invito alla gioia, sa quali grandissime responsabilità l’aspettano, sa però che il Signore sarà continuamente con Lei. Oh, la Madonna veramente porrà tutta la sua fiducia in Dio – tutta! – , e sarà questa la sua grande sicurezza e la sua grande vittoria. E ci invita a questa sicurezza, a questa meravigliosa fiducia che dobbiamo avere nel Signore.
Quando recitiamo l’«Ave Maria», quando ripetiamo l’«Ave», ce ne dobbiamo ricordare, perché una delle tentazioni peggiori che pone il demonio è quella della tristezza, dell’avvilimento, dell’angoscia di fronte alle nostre tribolazioni, ai nostri dolori, alle nostre preoccupazioni, alle nostre tentazioni.
La Madonna ci ripete il suo «Ave»; ci dice che anche noi dobbiamo confidare, e come Lei ha confidato, come Lei si è premurata di porre la sua sicurezza totale nella parola di Dio, nella promessa di Dio, così dobbiamo fare noi.
Ripetendo «Ave», sentiremo allora dilatarsi il nostro cuore, ci sentiremo diventare più forti e più sereni; sentiremo che veramente con l’opera della Madonna noi abbiamo con noi Gesù, lo abbiamo nella sua potenza e nella sua presenza meravigliosa di Salvatore, lo abbiamo nell’Eucarestia.
La Madonna ci addita l’Eucarestia come la grande nostra fortezza, la grande nostra sicurezza: “Avete Gesù con voi: non temete!”. La Madonna ci porta l’Eucarestia, perché ci porta a riconoscere che nel Signore Gesù abbiamo tutta la nostra forza, abbiamo tutta la nostra speranza, abbiamo tutta la nostra indistruttibile confidenza.
Il fioretto che faremo allora è di non lasciarci devastare l’animo dalle nostre prove, ma del saper prendere tutto nel nome di Dio ripetendo: “Il Signore non mi abbandona. Il Signore mi prova, ma non mi lascia: è con me e con Lui saprò superare tutto”.
CODICE | 84E1M013 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 02/05/1984 |
OCCASIONE | Catechesi mese di maggio |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Inno Ave Maris Stella |
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