Cominciamo con fede e con devozione il mese di Maggio.
Quest’anno abbiamo più volte meditato durante la Quaresima i dolori che la Beata Vergine ha sofferto per la redenzione del mondo; in particolare, abbiamo visto la Madonna addolorata ai piedi della croce. Ma nella vita cristiana non ci sono solo i dolori: ci sono anche le gioie, quelle gioie così forti che facevano esclamare a San Paolo: “Io sovrabbondo di gioia in tutte le mie tribolazioni” (cfr. 2Cor 7,4).
Vorremo perciò, in questo mese di Maggio, contemplare le gioie della Beata Vergine, seguendo la traccia di un grande inno alla Vergine Santissima: l’«Ave Maris Stella». Vorremo cioè vedere con quanta intensità il Signore l’ha colmata di consolazione e l’ha posta come nostro modello: modello di sofferenza, ma anche modello di gioia, perché nei misteri del santo Rosario sfolgora impetuosa, magnifica la vocazione della gioia, la grande gioia che ha avuto la Madonna, perché il Signore l’ha costituita come il dono della sua mirabile provvidenza.
La Madonna è stata un grande dono. Un dono a Dio: Dio si è compiaciuto nella Madonna, ha trovato le sue delizie nel cuore della Madonna; un dono agli angeli di cui è diventata regina; un dono agli uomini, agli uomini santi, di cui è diventata un vero modello e un dono agli uomini peccatori, di cui è diventata rifugio. Dono che evidentemente non solo ha procurato la salvezza e la gioia a tutti, a tutti quelli di cui veniva necessità, ma è stata gioia anche per Lei, una grande gioia il potersi donare a Dio, una grande gioia potersi donare ai santi, una grande gioia nel potere salvare i peccatori.
La vita della Madonna è caratterizzata da questa grande corrente di gioia: “Un fiume di gioia – dice il Salmo – rende lieta la città di Dio” (Sal 46,5). La “città di Dio” per eccellenza è la Beata Vergine; un “fiume” è il fiume che esce dal cuore di Dio, Dio amore, Dio letizia. Infinita la letizia che è in Dio: la Madonna, che più di tutte le creature è stata vicino a Dio, più di tutte ha avuto la sua consolazione.
Chiediamo subito una grazia, la grazia che costituirà il nostro perenne fioretto di questo mese: di evitare con molta più sollecitudine i nostri peccati quotidiani, perché, liberi dai peccati, possiamo partecipare meglio a questa gioia, riempire di più il nostro cuore ed essere nella vera pace.
CODICE | 84E0M013 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 01/05/1984 |
OCCASIONE | Catechesi mese di maggio |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Inno “Ave Maris Stella” |
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