13/05/1988 - Catechesi mese Maggio

Sant’Ilario d’Enza, 13/05/1988
Catechesi del mese di maggio

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Meditiamo su quanto dice Elisabetta: “La madre del mio Signore viene da me” (cfr. Lc 1,43); è l’espressione dell’ammirazione, della riconoscenza, dell’umiltà.

La madre del Signore continua la sua opera. Non c’è nessuno più attivo della Beata Vergine perché nessuno ha un amore più grande di Lei. E l’amore opera, è fervido, e l’amore ha tante invenzioni. Anche adesso, lo sappiamo bene, quanta attività esercita la Madonna nella Chiesa! La Chiesa è estesa in tutto il mondo e gli altari di Maria sono per tutto il mondo; i santuari sono i centri della misericordia e del miracolo.

Ogni giorno, quanta opera, quanta attività, quanta misericordia! Ogni giorno, da Lourdes a Guadalupe, da Guadalupe ai santuari più piccoli dell’Africa e dell’Asia. Quanta attività la Madre del Signore! Viene da noi e anche noi ci sentiamo investiti della sua carità, anche noi possiamo usare di tanta degnazione e di tanta preghiera.

È necessario che capiamo l’importanza di essere devoti della Madonna, per noi e per gli altri. Oggi ricordiamo Fatima, settantuno anni fa. La Madonna era preoccupata e la sua preoccupazione era veramente in una cornice di altissima bontà: “Portate in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della vostra misericordia”. La Madonna ci insegna a pregare per i peccatori, ci insegna a pregare per quelli umanamente più abbandonati, per quelli che non hanno nessuno che intercede per loro.

La Madonna intercede per tutti ma ci esorta ad essere come Lei, preoccupati della salvezza delle anime, del bene dei nostri fratelli, preoccupati e in attività. La prima attività è quella della preghiera, quella della penitenza, quella della carità, delle opere di carità. Oh, quanto dobbiamo essere obbedienti all’invito della Madonna! Come dobbiamo cercare di apprezzare la sua devozione per il bene nostro, per il bene della parrocchia, per il bene di tutti i lontani, per il bene di tutto il mondo!

Apprezziamo la devozione alla Madonna, perché essere devoti di Lei vuol dire usare la sua intercessione, rifugiarsi nella sua misericordia.

Animiamoci dunque e la nostra preoccupazione sia proprio questa: la Madonna si muove per noi, la Madonna ci vuole bene; noi dobbiamo corrispondere, corrispondere con grande ardore, con grande spinta, con grande fede. Non una preghiera fiacca, non una preghiera distratta ma una preghiera fervida, una preghiera fiduciosa, una preghiera di amore. Sarà questo il nostro fioretto.

CODICE 88ECM013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 13/05/1988
OCCASIONE Catechesi del mese di maggio
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Rosario: Visitazione

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