08/05/1988 - Catechesi mese Maggio

“Siamo stati completamente uniti a Cristo” (Rm 6,5). Il mistero è cominciato con l’Annunciazione. Con l’Annunciazione siamo stati uniti a Cristo nel grembo della Beata Vergine; nell’Annunciazione c’è il miracolo della divinità, c’è la disponibilità della Vergine, c’è il saluto dell’Angelo, ci siamo anche noi. Peccatori e bisognosi, noi, che di tutto questo mistero siamo i beneficiari, siamo coloro che, redenti da Cristo, devono attuare la vita con Lui; anzi, tanta vita da essere crocefissi con Lui perché “non ci fosse più il corpo del peccato e noi non fossimo più schiavi del peccato”(Rm 6,6).

Quanta gioia! Quanta sicurezza! Quanta speranza! Quando meditiamo il primo mistero gaudioso, noi dobbiamo lasciarci pervadere da questa gioia, da questa speranza. Noi dobbiamo sentire come se fossimo già nel paradiso, perché il Signore è fedele. È fedele e tutta la Trinità si è mossa per noi. Il Cristo Signore è venuto per la nostra salvezza e la Beata Vergine ha pienamente acconsentito.

Ecco, tutto dipende da noi; Dio non manca mai. Se tutto dipende da noi, con quanto ardore, con quanto slancio, con quanto fervore dobbiamo lasciarci pervadere! Tutto dipende da noi: i nostri peccati, i nostri difetti sta a noi eliminarli completamente, sta a noi vincerli, sta a noi organizzare la nostra vita in modo che sia conforme al disegno di Dio. Organizzare la vita, donarci al Signore, abbandonarci alla sua misericordia.

Il primo mistero gaudioso deve spronarci ad una vita forte, ad una vita generosa, all’uso giusto della nostra libertà. Dio ci ha fatto liberi perché fosse meritoria la nostra santità. Dobbiamo diventare come Gesù, cioè dobbiamo partecipare della sua santità e lasciarci condurre dalla sua misericordia.

Quindi, con buona volontà, cerchiamo di pregare il Signore perché possiamo essere sempre fedeli; il fioretto di domani sarà vincere con più slancio il nostro difetto più frequente.