Gesù operò la salvezza soffrendo e ha sofferto come nessun altro uomo ha sofferto, ha sofferto pene indicibili ed ha associato alla sua opera la Madre sua, la quale, dopo di Lui, è quella che ha sofferto di più. La chiamiamo «Regina dei martiri» e ricordiamo particolarmente sette momenti della sua sofferenza. I sette dolori della Beata Vergine devono formare l’oggetto della nostra riflessione e del nostro amore.
La prima sofferenza sulla quale è giusto fermarsi è la sofferenza del giorno della Presentazione. La Beata Vergine si è recata al Tempio con il bambino Gesù e lo ha offerto. Cosa voleva dire che lo ha offerto? Voleva dire che acconsentiva al piano di Dio, che era un piano che costava tanto al suo cuore. Offrire suo Figlio voleva dire consegnarlo alla sofferenza e alla logica della redenzione. E Maria lo offre, lo offre unendo il suo cuore a quello di Gesù. Gesù si presenta al Padre nel suo Tempio e ripete fin dal primo istante le parole che gli mette in bocca la Scrittura: “Tu non hai voluto sacrifici e oblazioni, ma mi hai dato un corpo. Ecco vengo, o Dio, a fare la tua volontà” (cfr. Eb 10,5-7). Un mistero di oblazione totale, di sacrificio, dato con tanta larghezza di cuore e tanta generosità.
Sotto la guida dello Spirito Santo, il profeta Simeone lo annuncia a Maria. Erano cose che Lei sapeva, ma le parole del vegliardo sono parole che ancora fanno sentire con più vivacità: “Sarà un segno di contraddizione” (cfr. Lc 2-34). Maria vede già la vita di Gesù, del suo Gesù, del bambino che da pochi giorni ha avuto, il suo bambino, lacerato nel cuore, lacerato nelle membra. E dice di sì; dice di sì al piano divino, si unisce in una maniera perfettissima.
Ammiriamo la Madonna e cerchiamo anche noi di capire quanta carica di amore ci deve essere in chi vuole partecipare di Gesù, in chi vuole partecipare della sua opera, in chi vuole partecipare della sua salvezza. E impegniamoci ad essere generosi nel vincere in noi stessi il male e nel combatterlo con le armi della fede attorno a noi.
Il fioretto che cercheremo di fare sarà proprio questo: impegnarci perché il Signore sia amato e perché il Signore sia seguito da tutti gli uomini, specialmente da quelli che possono usare della nostra parola e del nostro esempio.
CODICE | 87ELM013 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 20/05/1987 |
OCCASIONE | Catechesi mese di Maggio |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il Cuore di Maria |
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