Es 12, 1-8. 11-14; 1 Cor 11, 23-26; Gv 13, 1-15.
Con profonda commozione facciamo il memoriale del Cenacolo. La commozione nostra deve essere la commozione dell’amore, vedendo quanto il Signore ci ha voluto bene, quanto si è dato per noi, quanto in una mirabile inventiva ha disposto per tutti i secoli.
Ci ha amato e ci ha insegnato ad amarci; ci ha detto che, per amare Lui, bisogna essere fedeli e accettare con entusiasmo il suo dono, il dono della sua Eucaristia, il dono del perenne rinnovarsi del suo sacrificio, il dono della comunione ad ogni anima, il dono del sacerdozio.
Apprezzare il dono e ricambiarlo.
Non si ricambia con l’ingratitudine; non si ricambia con la freddezza; non si ricambia con delle comunioni malfatte. Si ricambia cercando la volontà del Padre come l’ha cercata Lui, come l’ha cercata anche attraverso la sua umiliazione e le sue sofferenze. Stasera dobbiamo dire al Signore che vogliamo apprezzare fino in fondo il suo dono eucaristico, che vogliamo capire la Messa come nostra grande ricchezza, come nostro meraviglioso tesoro, che vogliamo essere pronti e fedeli alla sollecitazione che il suo Corpo compie in noi ogni qualvolta lo riceviamo.
Dobbiamo essere riconoscenti per il sacerdote perché è il mezzo della sua provvidenza di Salvatore e di Redentore. Essere riconoscenti e promettergli di ricambiare con un sì generoso, totale, completo; con un sì. “Sì – ripetiamolo! – Signore, noi vogliamo essere la tua consolazione!”.
L’Eucaristia troverà nei nostri cuori l’apertura totale e generosa.
Poi, raccogliamo ancora il suo esempio e la sua indicazione: come amarci? Amarci comprendendoci, amarci servendoci, amarci tendendo insieme verso il Regno di Dio, per edificarci così passo per passo, per sostenerci, perché ci ha voluto insieme, ci ha voluto Chiesa, ci ha voluto il prolungamento del suo Corpo Mistico.
Vuole che tutti insieme diventiamo un’Eucaristia vivente che proclama al mondo che solo Gesù è Via, Verità e Vita, che solo Gesù dà il senso alle nostre opere e solo in Lui la società può trovare la soluzione ai suoi gravissimi problemi.
Amarlo, amarci, progredire ogni giorno di più.
CODICE | 87DFO01350N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 16/04/87 |
OCCASIONE | Omelia, Triduo Pasquale – Giovedì Santo |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il dono dell’Eucarestia e del Sacerdozio |
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