“Chiedete e vi sarà dato”.
Abbiamo bisogno del suo dono: ne abbiamo un bisogno così grande, che non riusciamo nemmeno a immaginarlo. E ci rivolgiamo al Padre, osiamo alzare il nostro sguardo e il nostro cuore all’Onnipotente, al Signore infinito del cielo e della terra e con un atto di coraggio lo chiamiamo “Padre”. E’ un atto di coraggio, perché lo chiamiamo Padre in un senso proprio, come noi veramente siamo suoi figli, come veramente noi gli chiediamo di essere partecipi del suo regno, partecipi e efficaci collaboratori.
“Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà”: è per questo, che nello spirito di figli adottivi noi, guidati dallo Spirito Santo, domandiamo e domandiamo proprio di poterci inserire efficacemente nel lavoro che il Padre ha voluto da Cristo e dalla sua Chiesa, che vuole da noi, vuole da noi come conseguenza dell’amore che ha sparso nel nostro cuore, di quell’amore che è pegno per noi della sua benevolenza e delle sue grazie.
Ci ha dato lo Spirito Santo e nella grazia dello Spirito Santo la vita cristiana fiorisce, si afferma, diventa sempre più grande.
Noi vogliamo perciò, prima di tutto, sottolineare questa nostra gioia di avere con noi lo Spirito, questa nostra gioia di dipendere da Lui e di essere guidati da Lui. Noi vogliamo sottolineare come la nostra vita cristiana può raggiungere così i più alti vertici e niente ci può fermare, niente può essere un ostacolo definitivo, noi, consacrati dallo Spirito, noi guidati da Lui, noi nella sovrumana forza che ci viene ogni momento di nostra difficoltà.
Com’è bella la vita cristiana! Com’è ricca la vita cristiana! Come dobbiamo temere di vivere una vita superficiale, esteriore, presa da mille e mille sciocchezze quando la grande ricchezza è proprio nel servire Dio come figli, nell’amarlo sopra tutte le cose, nell’essere sicuri di raggiungere la nostra finalità, di dare alla nostra vita quel senso profondo di bene che la rende preziosa agli occhi di Dio, preziosa a tutta la Chiesa.
Cosa vogliamo allora porre alla base di questo nostro incontro del giovedì?
La sicurezza di essere suoi figli, la sicurezza di avere come suoi figli il suo Spirito, la sicurezza di potere vincere tutte le difficoltà e unirci in Lui, perché Lui è vincolo di unione così potente e così grande da costituire l’anima della Chiesa, l’anima della nostra anima.
Poniamo questa sicurezza, perché ogni incontro del giovedì segni una tappa ascensionale, segni qualche cosa di meglio nella nostra generosità, nella nostra carità comune e nelle nostre opere.
Impegniamoci perché abbiamo sentito la sua parola: “Chiedete e vi sarà dato e il vostro Padre celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono”. Con gioia, con umiltà, ma con tanta forza poniamo la nostra preghiera.
CODICE | 79LAO0133QN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza 11/10/1979 |
OCCASIONE | Omelia, Giovedì XXVII settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il Padre dona lo Spirito ai suoi figli |
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