02/03/1975 - III Domenica Quar ore 630

Sant’Ilario d’Enza, 02/03/1975
Omelia, III Domenica Tempo Quaresima ore 6,30

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Es 17,3-7; Rm 5,1-2. 5-8; Gv 4,5-42

Il Signore è il salvatore di tutti. Noi non dobbiamo andare a cercare ieri, andare a cercare nei tempi passati il significato della sua salvezza. È adesso la sua salvezza, perché è presente a tutti e a tutti dona il suo amore, il suo cuore. “Per suo mezzo – ci ha detto san Paolo – abbiamo ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia”. C’è un’acqua, c’è una sorgente di acqua viva. E noi sappiamo che la nostra sete può essere totalmente estinta. “Signore, dammi dell’acqua viva”. Ognuno di noi sa che c’è una risposta. Una meravigliosa risposta. Il Signore è nella Chiesa e il Signore dona a tutte le anime quanto le anime hanno bisogno. Ricordiamo allora come nella Chiesa vi sono i sacramenti. È sacramento quello che contiene e dona la grazia. È sacramento quello in cui si ha un’azione di Cristo, cioè in cui l’anima trova il Signore occupato di lei, pronto per lei. Il sacramento centrale è l’Eucarestia. Dall’Eucarestia l’anima prende la sua luce, prende la sua forza, prende il suo conforto. Nell’Eucarestia l’anima veramente trova la sorgente delle acque. Cioè trova quanto le è necessario. È dunque verso l’Eucarestia che dobbiamo indirizzare tutta la nostra devozione. È nell’Eucarestia dove veramente troviamo Gesù vivo e vero. L’Eucarestia non è una cosa. Non è una meravigliosa cosa e basta. L’Eucarestia è una persona. E le relazioni con l’Eucarestia devono essere in questo ordine, devono essere secondo questa realtà. L’Eucarestia deve essere da noi vissuta così come l’incontro con Gesù, un incontro prodigioso dal quale la nostra anima esce rinnovata. Non mediteremo mai abbastanza sull’Eucarestia. Questa tempo di quaresima ci è dato per rinnovarci completamente. E rinnovarci vuol dire togliere quelle deplorevoli consuetudini che ci impediscono di sentire la realtà della nostra fede, che ci impediscono di vivere gioiosamente vicino al Signore in una pienezza che sempre si rinnova. Il tempo di quaresima ci è dato per scoprire di nuovo quei valori che abbiamo lasciato un po’ così in disparte, che abbiamo sì ammesso , ma senza sentirli con vera profondità. E la prima nostra riforma deve essere proprio il nostro atteggiamento verso l’Eucarestia. Abbiamo ascoltato nel vangelo questo incontro veramente commovente. Gesù aspetta. Lì, seduto sul pozzo, Gesù converte e trasforma un’anima. Non è forse così anche per noi? Non abbiamo nell’Eucarestia Gesù che aspetta? non abbiamo Gesù nell’Eucarestia che è per ogni anima? Non abbiamo Gesù nell’Eucarestia che ci rivolge la sua parola, che ci dona il suo conforto, che ci vuol far partecipare al suo mistero di salvezza e di amore? Molte volte purtroppo la nostra messa non è come deve essere. Le nostre comunioni forse non segnano quello che dovrebbero segnare di progresso. Le nostre adorazioni al santissimo Sacramento sono distaccate e sono fredde. Come dovremmo allora rinnovarci nella nostra devozione e dire: “Sì, Signore . Riconosco la tua presenza, riconosco la possibilità di iniziare con te una nuova amicizia. Riconosco la possibilità di avvicinarmi al tuo mistero per collaborare con te. Voglio davvero riformare la mia vita”. Il cristiano deve essere così in una particolare generosità. Perché parlo di generosità? Ma perché l’Eucarestia è il colmo della generosità. Se noi non ci avviciniamo con tutta la nostra vita all’Eucarestia poco frutto ne ricaviamo. È la generosità che fa della nostra vita spirituale una vera vita eucaristica. Essere generosi vuol dire centralizzare nell’Eucarestia, trasformare la nostra giornata in una messa, vivere in comunione col Signore, per fare le sue opere, per avere i suoi sentimenti, per realizzare nella vita ciò che Lui desidera da noi. Poniamoci allora in profonda umiltà davanti al Signore e proponiamoci di dare alla nostra vita eucaristica un vero rinnovamento, una vivacità di tono, di dare alla nostra vita eucaristica quella centralità che il Signore ha desiderato quando ha detto: “Io sono sempre con voi”, e quando ha detto: “Chi beve dell’acqua che gli darò, non avrà più sete”.

CODICE 75C1Q01342N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 02/03/1975
OCCASIONE Omelia, III Domenica Tempo Quaresima ore 6,30
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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