08/12/1985 - Immacolata Concezione

Sant’Ilario d’Enza, 08/12/1985
Omelia, II Domenica Tempo Avvento, Solennità Immacolata Concezione – Anno C

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Gn 3, 9-15. 20; Ef 1, 3-6. 11-12; Lc 1, 26-38

Fra tutte le meraviglie del suo amore, il Signore Iddio in Maria ha realizzato la meraviglia della sua bellezza. Dio è infinitamente bello. Un raggio solo della sua bellezza ci incanterebbe per sempre. Il nostro paradiso sarà vedere Dio. In Maria ha posto tanta della sua bellezza, perché l’ha fatta splendida, piena di grazia, perché l’ha costituita cattedrale dove il Figlio di Dio ha intonato l’inno di grazie e di liberazione.

La più bella creatura! Una bellezza che non riusciamo neanche ad immaginare: la bellezza della sua anima splendida di virtù, ricca di amore, con i sentimenti più sublimi e con il cuore più caldo dell’amore soprannaturale di Dio. Oh, oggi non possiamo altro che chiedere di poterle assomigliare, di potere anche noi contemplare, nella sua bellezza, la bellezza di Dio, innamorarci di Dio e capire come tutte le cose belle di questo mondo non sono che un atomo di quello che è lo splendore che lui vuole partecipare a noi. Ci dobbiamo innamorare della bellezza, perché troppe volte l’uomo è attratto verso false bellezze, false meraviglie, cose che in realtà sono illusioni, sono falsità. Il cuore dell’uomo, fatto da Dio, è ansioso di bellezza; ansioso, la va cercando in tutto e come si inganna spesso!

L’insegnamento che ci dà la Madonna oggi è proprio in quella definizione dell’Angelo: “Ave, o piena di grazia”. È stata così immensamente bella proprio per la grazia, per la partecipazione alla vita divina.

Gesù con la sua morte, con la sua risurrezione, ha ottenuto anche a noi la grazia. Possiamo anche noi raggiungere la bellezza e renderci degni di contemplarla totalmente in Dio.

Bisogna che capiamo che il peccato è il contrario della bellezza. Il peccato è una brutta cosa, nel termine più comprensivo: il brutto, la negazione di Dio, la negazione dei valori umani, la negazione delle aspirazioni più sante. Il peccato è l’invenzione del demonio che da angelo di luce è diventato uno squallido essere, uno schifoso essere. Lucifero era chiamato, cioè il portatore della luce è diventato Satana, è diventato il tentatore, è diventato il mostro, il serpente odioso. Chi si avvicina al peccato, chi lascia entrare nella sua anima il peccato lascia entrare il brutto, lascia entrare il demonio schifoso. E , allora, invece di cercare la bellezza cerca il brutto mascherato di bello, cerca la disperazione mascherata di felicità.

Quanto dobbiamo accrescere il nostro orrore del peccato! Dobbiamo avere una istintiva ripulsa del peccato, perché il peccato ci toglie tutto, ci toglie la bellezza. E come possiamo chiamarci i figli di Maria Immacolata, se non abbiamo ancora estirpato dalla nostra vita il peccato, se ancora scendiamo a compromessi, se ancora ci dilettiamo di ciò di cui dovremmo avere vomito?

Dobbiamo anelare alla bellezza, allo splendore della bellezza in noi e negli altri! Dobbiamo adorare Dio che nell’infinita sua perfezione manifesta a noi la bellezza e ci chiama e ci invita a parteciparvi. Proponiamoci quindi una devozione forte, viva alla Vergine Santa, perché lei, la vittoriosa, ci aiuti a realizzare, a compiere, a costruire una grande difesa per l’anima nostra. Mai più il peccato, mai più il compromesso con il peccato! Mai più! Sempre nella grazia di Dio, sempre ricchi della grazia di Dio, sempre crescere nella grazia di Dio.

CODICE 85N7O01311N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 08/12/1985
OCCASIONE Omelia, II Domenica Tempo Avvento, Solennità Immacolata Concezione – Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La bellezza di Dio in Maria. Il peccato nega la bellezza.
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