GESU’ IN MEZZO A NOI L'augurio più bello che ci si può scambiare nella santa notte di Natale è di avere Gesù con noi, poiché Egli per noi è nato; di averlo nella nostra vita e nel nostro cuore, in una fede viva e profonda; di averlo nelle nostre famiglie, segno di unità e sigillo di amore; di averlo nella nostra società, perché possano sempre trovarlo coloro che lo cercano e la pace regni tra tutti gli uomini di buona volontà, tra quanti desiderano la fraternità universale e l'aiuto scambievole. Sia tra di noi il Cristo che è principio di pace ed il segno unico in cui noi uomini possiamo ritrovarci. Noi desideriamo Cristo e perciò lo auguriamo a tutti gli uomini, a quelli che soffrono, a quelli che sono nella tribolazione, a quelli che ancora hanno occhi che non vedono o un cuore che non sanno ascoltare; lo auguriamo perché Cristo è la gioia e la salvezza. Cantano gli angeli ed ascoltiamo commossi queste loro parole che vengono dal cielo: “Vi portiamo una lieta novella che darà grande gioia a tutto il popolo: oggi è nato il Salvatore, il Messia, il Signore”. Ecco però che tocca a noi indagare fino in fondo come Gesù sia per noi il Salvatore, come senza di lui la vita non abbia senso, come senza di lui sia impossibile garantire agli uomini una qualsiasi stabilità, come senza di lui inutilmente gli uomini si affannino e come senza di lui non si possano realizzare quelle cose che pure sono universale aspirazione: la pace, il benessere, la serenità, la concordia. Egli è il nostro Salvatore, e noi oggi in modo particolare lo vogliamo e lo accogliamo con tutta la nostra anima per riproporci autenticamente e fortemente la nostra completa adesione a lui, così che il nostro cristianesimo non sia vuoto atto formale ma dia l'impronta a tutta la nostra vita e sia nella costruzione della Chiesa una pietra viva, per noi stessi e per i fratelli. “Salvatore” significa che gli uomini non possono trovare la salvezza in cose diverse, in diversi ideali o in diversi luoghi. Cristo è il “Salvatore”, per ognuno e per tutti. E' questa l'occasione per rivedere, revisionare il nostro cristianesimo, cioè prendere la misura di come nella nostra fede cerchiamo la presenza di Gesù e di come questa ricerca si svolga nella Chiesa; un cristiano autentico è ben conscio infatti di appartenere alla Chiesa, sa di essere in un organismo vivente e forte che è il Corpo stesso del Cristo, il Corpo Mistico: la Chiesa è il prolungamento del Cristo. La posizione giusta del cristiano è dunque nella Chiesa e con la Chiesa, nella medesima ansia di eternità cui essa tende nel suo cammino. E' questa ancora l'occasione per verificare con quanta abbondanza il nostro cristianesimo attinga alle fonti della salvezza. Cristo Signore infatti ci è salvatore non tanto perché un giorno ha compiuto un atto salvifico per noi quanto perché attualmente e continuamente è in mezzo a noi, fonte inesauribile di salvezza. Tale è in modo particolare nella S.Messa, la rinnovazione del suo sacrificio e del suo atto redentivo. Tale è ancora con la sua parola, con la sua offerta, con la sua azione. Cristo non è un lontano, non è un assente, una grande personalità che è stata e che rivive nel ricordo delle sue azioni. Cristo è in mezzo a noi, è nato nella nostra Betlemme ma non è più partito dal suo popolo. E' in mezzo a noi, così che noi possiamo sempre trovarlo, nella Eucarestia, nelle parole della Scrittura e nella sua Chiesa. Scambiamoci allora l'augurio di sentire il Cristo vivo in noi, di averne l'esperienza, di vivere noi stessi potentemente la nostra vita cristiana, che sarà la nostra gioia, la nostra speranza, il destino della nostra eternità.
CODICE | 73NQM011 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario, 25.12.73 |
OCCASIONE | S.Natale (articolo de “Il Ventilabro) pag 3 |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Scritto (originale non disponibile) |
ARGOMENTI | Natale |
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