05/03/1975 - Mercoledi III Quar

Sant’Ilario d’Enza, 05/03/1975
Omelia, Mercoledì III Settimana Tempo Quaresima

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Dt 4,1. 5-9; Mt 5,17-19

“Ma guardati e guardati bene dal dimenticare certe cose”: così diceva Mosè al suo popolo. Quali sono le nostre leggi? Ecco: la nostra legge è Gesù. Quello che Lui ha detto, quello che Lui ha fatto, questo è giustamente da ritenersi il tracciato del nostro cammino. La nostra vita non è dunque piegata a una legge a noi difficile, a una legge che toglie a noi la libertà. La traccia di un cristiano è questa: conosce Gesù, ama Gesù, sa di essere amato da Gesù, e in questo amore del Signore diventa piena la propria gioia, completa, perché Gesù è tutto. Ci è stato dato dal Padre come la nostra grande ricchezza. Proprio come dice la scrittura: “In Lui voi siete diventati ricchi”. La nostra ricchezza è una ricchezza di amore. Abbiamo scoperto, da quanto ci ha detto il Signore, che Dio ci ama, che Dio ha una provvidenza per ognuno di noi, che Dio ci pone su questa terra perché possiamo poi, meritatamente, essere nella sua gloria per l’eternità. E Gesù si è dato a noi come modello, come guida, come aiuto. In Gesù noi abbiamo non solo colui che indica, ma l’amico che ci capisce, che ci solleva dalle nostre debolezze. In Gesù abbiamo colui che sempre è pronto a perdonarci. In Gesù noi abbiamo veramente la nostra grande consolazione, perché è Gesù, e lo sappiamo, è il sacerdote che unisce il cielo alla terra, è il mediatore della nuova alleanza, è colui che rinnova quotidianamente il suo sacrificio e la sua morte per ottenerci sempre il perdono dei nostri peccati. In Gesù abbiamo colui che è fedelissimo e che non manca mai. Ecco perché quando parliamo di legge noi non abbiamo paura. Quando parliamo di leggi noi non ci sentiamo oppressi o smarriti, perché la nostra legge è Gesù. La nostra regola è lui. È il fratello maggiore cui dobbiamo guardare noi. Per noi si è fatto uomo, per noi ha voluto sottostare a tutte le vicissitudini che può incontrare un uomo nel cammino di questa terra. Gesù si è posto così vicino ad ogni uomo, e ad ogni uomo tende la mano e ogni uomo Lui vuole condurre. Sicché osservare la Legge, in fondo, per un cristiano si riduce a capire Gesù e a fare amicizia con Gesù, per aver lo stile di Gesù, per sentire come ha sentito Gesù, per respingere ciò che ha respinto Gesù. E allora abbiamo la sicurezza di piacere al Padre. “Questo è il mio Figlio diletto”, ha detto nella grande manifestazione del Tabor. “Questo è il mio Figlio diletto” e dice dunque ad ognuno: “Ascoltatelo”. Volete anche voi entrare in questa predilezione? Volete anche voi realizzare ciò che ha realizzato Gesù? Ecco: “Ascoltatelo”. Ascoltiamo dunque il Signore e guardiamo a che punto è la nostra amicizia con Lui. Pensiamo: ci sono tutti gli elementi dell’amicizia? L’amore forte e sicuro? La confidenza? La sincerità? L’aiuto? Non c’è nulla di più bello e di più efficace che entrare fino in fondo in questa amicizia. È ciò che ci proponiamo.

CODICE 75C4Q01342N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 05/03/1975
OCCASIONE Omelia, Mercoledì III Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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