09/06/1989 - Omelia 49 ordinazione don pietro

Sant'Ilario d'Enza, 09/06/1989
Omelia, Venerdì IX settimana Tempo Ordinario, 49° anniversario ordinazione sacerdotale di Mons. Pietro Margini

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Tb 11,5-17, Mc 12,35-37.

Il Signore ha voluto che tutti i suoi discepoli formassero un corpo solo, un’unità di preghiera, di vita e di azione. Li ha voluti insieme. La Chiesa è il corpo di Gesù; un corpo misterioso, ma un corpo profondamente unito dallo Spirito Santo, unito a Gesù e unito tra i suoi membri. Tutti! A questa unità il Signore ha dato grande rilievo e nell’Ultima Cena ha pregato perché “siano una sola cosa” (Gv 17,21).

Dobbiamo insistere nel sentire la Chiesa: non sentirla come un’astrazione, come un’organizzazione, ma come un mistero di vita e di amore.

Nella Chiesa dobbiamo sentire la nostra fraternità, sentire che abbiamo una particolare responsabilità, perché quello che facciamo di bene o quello che facciamo di male interessa profondamente anche gli altri.

Dobbiamo sentire l’unità; sentirla particolarmente nella liturgia dove siamo nel culmine della vita cristiana, dove siamo con Gesù che è in mezzo a noi, con Gesù che prega con noi, che dà valore alla nostra preghiera. La liturgia è il momento in cui dobbiamo vibrare maggiormente, sentire entusiasmo per la nostra assemblea che, unendosi a Gesù, si unisce sempre di più.

La parrocchia trova la sua espressione migliore proprio nella liturgia. Per cui nessuno deve fermarsi ad essere spettatore, ad essere così come un corpo estraneo. Nessuno si deve chiudere in se stesso, ma tutti insieme dobbiamo celebrare la lode al Signore.

Oh, siamo fatti per lodare Dio! Ci ha creato per conoscerlo, amarlo e servirlo.

Conoscerlo, e perciò ammirare le sue perfezioni e le sue opere. Amarlo, e quindi esprimere la nostra lode e la nostra benedizione per tutti i suoi meravigliosi doni. Amarlo insieme. E insieme servirlo, perché la vita cristiana si realizza con sincerità e onestà proprio nel servizio. Servire Dio; servirlo con prontezza, servirlo con continuità, servirlo cercando non la nostra soddisfazione, ma la sua gloria.

Esprimere la parrocchia nella liturgia è nostro compito.

Amare la parrocchia perché amiamo la Chiesa, perché ci mettiamo nel piano del Signore. E ognuno di noi deve non solo partecipare, deve tradurre il suo amore al prossimo nell’aiuto, nella comprensione, particolarmente per quelli che più ne hanno bisogno: i peccatori, gli infermi, quelli che soffrono la solitudine, tutti! Sentire come sia vero che vivendo bene la vita parrocchiale uno deve essere per tutti e tutti devono essere per uno.

Chiediamo al Signore questa grazia: incrementare il nostro senso ecclesiale e porci in molto, molto servizio di fraternità e di amore.

CODICE 89f8o01338n
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 09/06/1989
OCCASIONE Omelia, Venerdì IX settimana Tempo Ordinario, 49° anniversario ordinazione sacerdotale di Mons. Pietro Margini
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Amare la Chiesa: adoperarsi per l’unità e la fraternità, vivere la liturgia
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