22/05/1977 - Omelia Ascensione PdF Domus Aurea

Sant’Ilario d’Enza, 22/05/1977
Omelia, VII Domenica Tempo Pasqua, Solennità Ascensione - Anno C Professione di fede

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At 1, 1-11; Ef 1, 17-23; Lc 24, 46-53

La mirabile Ascensione, la grande festa di giubilo, la grande festa che riconosce nel Signore Gesù il vero Signore, il vero padrone; che riconosce in Gesù colui che è il principio e la fine, colui che ha in mano tutto l’universo perché, evidentemente, lo sparire dell’umanità di Gesù non risolve la meditazione, nasconde un mistero, un mistero veramente grande di gloria. Cristo Signore è manifestato nell’Ascensione come colui che siede alla destra del Padre, cioè come colui che partecipa pienamente al dominio dell’universo, particolarmente al dominio dell’umanità. Egli è il padrone dei nostri destini, è colui che ha in mano i nostri cuori. Con lui è gioia, con lui è gloria, con lui è sicurezza, con lui è potenza, non la potenza umana, ma la potenza dello Spirito: “Il mio regno non è di questo mondo” (Gv 18, 36). Ecco perché oggi dobbiamo sentire tutta la gloria di appartenere a lui, tutta la gloria di seguirlo, tutta la nostra partecipazione al suo mistero, che è partecipazione veramente piena, se noi avremo un tracciato di vita simile al suo, se noi ci lasceremo guidare dal suo Spirito, se noi saremo docili e sapremo vivere ogni giorno la nostra vocazione cristiana.

Oggi è soprattutto un discorso di vocazione cristiana, quella vocazione cristiana che ci porterà ad essere nei cieli con Gesù, che ci porterà a condividere con lui la pace e la serenità sconfinata dei cieli, che ci porterà anche fisicamente a vivere nella sua resurrezione e nella sua potenza. E’ un discorso di vocazione, di vocazione di gioia e di vocazione d’amore. E qui s’inserisce la vostra professione di fede, la professione di fede di un gruppo che vuole pubblicamente, di fronte alla comunità, manifestare una scelta che ha fatto, la scelta di Cristo, la scelta del suo Spirito, che vuole seguirlo fino in fondo, che ha capito come non c’è nulla di più bello di essere cristiani, che non c’è nulla di più glorioso, non c’è nulla di più fecondo per se stessi e per gli altri. Voi volete manifestare come volete vincere il mondo, come volete vincere lo spirito del mondo, come volete realizzare il vostro Battesimo, quella consacrazione del Battesimo che voi volete pienamente vivere, quella magnifica partecipazione alle cose di Dio, che è cominciata il giorno che siete state innestate nella Chiesa, che siete diventate figlie di Dio. Voi volete manifestare al mondo, che la vostra fede non è un cosa da nascondere, è una cosa da manifestare, la vostra fede è una cosa che voi volete difendere, voi volete proclamare, voi volete diffondere. Vivere pienamente è vivere per evangelizzare, un cristiano è portatore di Cristo sempre, in ogni occasione. Voi avete maturato l’idea del vostro Battesimo e l’idea della vostra Cresima e nella vostra età, che sapete così critica e così pericolosa, volete riaffermare questa verità incrollabile. Per questo invocate la Madonna, la invocate come il “tabernacolo di Dio”, come il tabernacolo perfettissimo di Dio, il tabernacolo d’oro. Come nell’antica alleanza le tavole della legge e i segni dei miracoli avvenuti erano contenuti nell’arca d’oro, così voi dite che trovate nella Madonna il segno di Dio, colei che vi aiuterà a realizzarvi perfettamente, che sorreggerà le vostre forze e vi guiderà. Voi proclamate la Madonna “tabernacolo di Dio”, in cui trovare il modello di ogni perfezione. Voi proclamate la Madonna “tabernacolo di Dio”, per essere così protette, per essere così guidate, per essere così indirizzate sempre e nello stesso tempo voi volete essere, a imitazione della Madonna, tabernacoli di Dio. Ecco perché vi raccomando tre cose in conformità alla vostra scelta.

Vi raccomando di essere tabernacoli di purezza, di una purezza meravigliosa che s’irradia attorno a sé, tabernacoli di purezza, perché la purezza è quella che fa vedere Dio e difende la fede. Quando un cuore è sconsacrato, non c’è più posto per la fede. Volete essere tabernacoli di purezza e perciò nella perfezione di questa virtù.

Volete essere tabernacoli di preghiera, è la seconda cosa, tabernacoli dove lo Spirito Santo possa veramente essere l’ospite meraviglioso e grande, dove voi lo adorate e lo benedite per voi e per gli altri.

Volete essere ancora, tabernacoli ricchi di forza, della forza dell’apostolato, della forza dell’espansione del Vangelo.

Tabernacoli dunque di evangelizzazione, perché nella purezza, nella preghiera, nell’amore al prossimo costruiate così la vostra personalità e siate veri testimoni del Signore. La comunità oggi, raccolta attorno a voi, prega per questo, perché la purezza vostra sia di esempio, la vostra preghiera sia di beneficio per tutti, la vostra evangelizzazione rappresenti un innesto vivo nella nostra comunità, al servizio della comunità, con umiltà, con spirito d’obbedienza, con vera fede. Noi vi auguriamo tutto questo, invocando la forza dell’Ascensione, la grazia dell’Ascensione, perché il mistero dell’Ascensione sia veramente il mistero della vostra propulsione, sia il mistero col quale vi realizzate in pienezza, in umiltà, con tanta energia.

CODICE 77ENO01366G
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 22/05/1977
OCCASIONE Omelia, VII Domenica Tempo Pasqua, Solennità Ascensione - Anno C Professione di fede
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Festa dell’Ascensione
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