09/01/1983 - Omelia Battesimo di Gesu Fidanzamento

Sant’Ilario d’Enza, 09/01/1983
Omelia Festa del Battesimo di Gesù Anno C

Ascolta l'audio

Lc 3, 15-16. 21-22

Giovanni rispose: “Io vi battezzo con acqua” (Gv 1, 26). Ecco, il primo Battesimo, quello di penitenza. Giovanni invitava il popolo a riconoscere la realtà, a sentire il proprio peccato. Invitava a riscattare il peccato con la penitenza. E Gesù viene anche Lui al Giordano.

Domenica scorsa contemplavamo la Sua manifestazione ai Magi, una manifestazione di Re e di Messia. Oggi contempliamo Gesù che, Re e Messia, assume la nostra condizione, si confonde con la turba dei peccatori, è, secondo l’espressione del Profeta Isaia, “il servo di Dio”, il servo che per salvare il genere umano si carica dei nostri peccati. Un atto di profonda umiliazione, un atto in cui dobbiamo ammirare il suo amore invincibile, perché che cosa poteva avere più di difficoltà, avere più in orrore Lui, il Figlio purissimo di Dio, l’Agnello senza macchia, da confondersi coi peccatori, quasi Lui avesse bisogno di essere purificato, Lui l’eterno splendore del Padre? Ma Gesù per amore si carica dei nostri peccati. E Giovanni Battista lo sottolineerà: “E’ l’agnello di Dio, che porta i peccati del mondo” (Gv 1, 29).

Ecco, e la grazia, e la potenza del Suo amore porterà a tutte le anime il Suo Battesimo, Battesimo di Spirito Santo e fuoco.

Il nostro Battesimo, che ci rende figli di Dio, che ci fa sentire come il Signore è Padre e ci è vicino, come la nostra vocazione è una vocazione somma, è la vocazione a realizzarci in pienezza in questa dignità di figli di Dio.

Ed è sul nostro Battesimo allora che deve volgere insistentemente la nostra riflessione, perché Gesù si è manifestato nel Giordano il Figlio prediletto nel quale il Padre si è compiaciuto, un Figlio che ha voluto anche noi figli, che ha voluto che anche noi fossimo la compiacenza del Padre. Certo, è qui tutto lo scopo della nostra vita cristiana e dobbiamo temere di non completare l’opera. Troppi cristiani restano così all’inizio, restano come dei bambini piccoli, restano non maturi. Il Battesimo apre, ma il Battesimo esige un progresso, una maturazione. Quello che il Battesimo pone inizialmente in noi, la fede esige che sia portato fino al sommo. Troppi cristiani, ripeto, si fermano lì, si fermano a non fare del male, si fermano a iniziare il loro cammino e poi non avanzano più, si fermano, si fermano pesantemente; si fermano e sembra loro già di troppo perché vedono l’esempio di tanti peccatori attorno a loro. Ma la vita cristiana è una vita somma, piena, magnifica. E’ quello che diciamo, quando parliamo di vocazione alla santità, non vocazione a una santità straordinaria, eroica, a quella santità che è esigita dalla grazia del nostro Battesimo, santità ordinaria che dovrebbe essere il possesso di tutti. Il sapere pregare, il sapere colloquiare nell’amore con il nostro Padre celeste, entrare nella comunione del Cristo, gioire di questa comunione e ripetere nella nostra vita le virtù di Gesù: la sua carità, la sua bontà, la sua umiltà, la sua pazienza. Ripetere Gesù. Ogni cristiano deve essere un altro Cristo. E la maturità viene proprio da questa somiglianza, da questa comunione, da questa gioia che è frutto di tale comunione.

Ecco perché oggi l’invito che dobbiamo sentire è di riuscire a diventare dei figli prediletti. La nostra chiamata è la chiamata a un cristianesimo di perfezione, cioè a un cristianesimo maturo e forte.

Non perdiamo tempo! Il significato sta proprio qui: non perdiamo tempo. Il tempo ci è dato per la nostra maturazione. Un frutto deve avere il suo tempo per maturare. Per questo il Signore ce lo lascia il tempo, ma se, invece di maturare, noi cadiamo dalla pianta ancora acerbi, noi abbiamo sciupato tanta parte della vita.

Impegniamoci a un lavoro di santità e di fede, a un lavoro di umiltà e di servizio, perché chi è maturo pensa e agisce anche per gli altri. La nostra maturazione avviene nella Chiesa, nella ricchezza e nella missione della Chiesa. E così noi, giorno per giorno, daremo quella gloria a Dio che si aspetta da noi.

CODICE 83A8O01330D
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 09/01/1983
OCCASIONE Omelia Festa del Battesimo di Gesù Anno C
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale, Fidanzamento
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Battesimo di Gesù
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS