02/11/1984 - Omelia Commemorazione Defunti

Is 25, 6. 7-9, Rm 8, 14-23; Mt 25, 31-46

Con più intensità siamo chiamati in questi giorni a vivere quella verità della fede che proclamiamo nel Credo: “Credo la comunione dei Santi”. Tutti coloro che sono santi sono in un unico Corpo, il Corpo Mistico di Gesù, e tra di loro c’è relazione e scambio. Ieri abbiamo ricordato quelli che sono in Paradiso, oggi ricordiamo quelli che sono in Purgatorio. Sono in Purgatorio perché devono purificarsi; per potere essere ammessi alle nozze dell’Agnello divino, bisogna essere totalmente puri, totalmente santi. Ecco, il Purgatorio è la misericordia di Dio che rende adatte quelle anime che durante il corso di questa vita non hanno perfezionato lo stato della loro spiritualità. In Purgatorio possono rimanere, in Purgatorio sono per soffrire, in Purgatorio non sono però distaccate da noi, sono in relazione con noi.

E che cosa vogliono da noi?

Prima di tutto sono anime sante, veramente gradite a Dio e la loro preghiera è molto efficace. Prima di tutto ci vogliono aiutare, vogliono che noi ci lasciamo aiutare: le anime del Purgatorio invocate danno, come l’esperienza della Chiesa ha dimostrato, singolarissimi aiuti. Dobbiamo imparare a chiamarle in nostro aiuto, perché loro esperimentano nella sofferenza cosa vuol dire il non impegnarsi del tutto. Vengono in soccorso allora, perché noi superiamo la nostra mediocrità, perché noi sappiamo essere più decisi nel combattere i nostri difetti, nel vincere i nostri peccati. Raccomandiamoci a queste anime con fede, sapendo che, se non possono fare per loro, possono fare per noi. E Dio le ascolta misericordiosamente, perché vuole che noi siamo uniti tutti e sentiamo che è una grande cosa, è una grande gioia essere nel Corpo Mistico.

Poi le anime del Purgatorio domandano il nostro aiuto, il nostro suffragio. Lo vedete: in tutte le Messe la Liturgia mette una preghiera per i defunti, mette una preghiera fiduciosa, perché possano trovare finalmente la gioia che aspettano e vedere il volto del Signore. Dobbiamo pregare per loro, soprattutto nella Messa, soprattutto in quel momento in cui rinnoviamo il sacrificio di Gesù, che è sacrificio di salvezza piena e grande anche per le anime del Purgatorio. Preghiamo ancora per loro col Rosario, perché la Vergine santa possa così ascoltare la nostra invocazione e compiere la sua materna assistenza anche a queste anime. La invochiamo particolarmente sotto il titolo di Beata Vergine del Carmine perché è nella sua devozione, nella sua rivelazione che si è particolarmente offerta di intervenire per le anime del Purgatorio.

Le anime che prendono lo Scapolare hanno una promessa, la promessa detta del «privilegio sabatino»: la promessa che la Madonna, il sabato dopo la loro morte, interverrà e le porterà nella gloria.

Poi possiamo aiutare le anime del Purgatorio con i sacrifici e le opere buone, perché ogni opera buona ha un merito e possiamo indubbiamente applicarla a queste anime − come possiamo, soprattutto in questi giorni! − applicare l’indulgenza che va offerta per un’anima in particolare che ci sta a cuore.

Insomma, impegniamoci perché veramente non siano da noi dimenticate le anime del Purgatorio, ma siamo così in vera comunione con loro in mutuo aiuto, per potere trovarci tutti insieme nella felicità incomparabile del Paradiso.