01/06/1986 - Omelia Corpus Domini Fidanzamento

Sant’Ilario d’Enza, 01/06/1986
Omelia, Solennità SS. Corpo e Sangue di Cristo – Anno C – Fidanzamento

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Gn 14, 18-20; 1 Cor 11,23-26; Lc 9,11-17.

“Li benedisse, li spezzò e li diede”. Questa moltiplicazione dei pani è un grande miracolo, preannuncio e profezia di un miracolo immensamente più grande: il Signore che si dà a noi. Si dà a tutte le generazioni che credono nel suo nome per tutto il mondo. Il miracolo di un amore che non si più descrivere tanto è grande.

È stato buono il Signore moltiplicando i pani per degli affamati ed è prodigiosamente misericordioso per noi dandoci l’Eucarestia.

L’Eucarestia si può capire e si può adorare perché il Signore ci ama di un amore infinito, di un amore che è ben descritto dall’apostolo san Giovanni. È stato un «excessus» cioè è stato un fuori di ogni regola, un fuori di ogni logica umana.

L’Eucarestia è comprensibile proprio in questo amore che, essendo infinito, non cessa mai di dare, non cessa mai di moltiplicare i prodigi perché ama noi, ci ama nella nostra miseria, ci ama, proprio noi così indifferenti, così ingrati, così miserabili.

Ci ama. Ci ama tutti insieme e ci ama singolarmente. Per ogni anima il suo miracolo, per ogni anima il suo dono, un dono che si moltiplica. Quante Comunioni, quanti prodigi! Quante Comunioni, quanto dono senza risparmio! È Lui, immensamente provvidente, immensamente ricco.

Un senso di gioia e di esultanza oggi ci deve prendere. Il Signore è con noi, il Signore è sempre con noi, il Signore è con noi come Dio, come Salvatore, come amico, come confidente. Quanta gioia sapere che è lì!

È lì per noi, nel tabernacolo. È lì che ci aspetta. È lì che desidera la nostra conversazione e noi sappiamo quanto è povera. È lì e nel mistero della Messa rinnova il suo sacrificio, il suo grido verso il Padre: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). “Perdona loro”: peccano una volta, peccano due volte, continuano a peccare, sono anni che peccano; “Padre, perdona loro”. E la sua voce sale potente. Il sacrificio della Messa si compie come la sorgente di ogni grazia e di ogni benedizione.

E scende e vuole scendere nel nostro cuore con la Comunione. Vuole scendere per unire la sua Anima con la nostra anima, il suo Corpo col nostro corpo.

Oh, la potenza di una Comunione, di una Comunione sola! Oh, potenza che ci deve fare intimamente riflettere! Come miracolo Lui lo compie tutto e noi tante volte non compiamo neanche un atto di amore, un atto di donazione, un fervore vivo. Indifferenti, atoni, stanchi, distratti, andiamo a ricevere il nostro Dio, andiamo a ricevere quel Cuore che palpita per noi.

Sia dunque motivo di riflessione questo giorno, di una riflessione viva. Sentiamo la grazia, sentiamo la gioia, sentiamo lo stimolo per essere veramente come Lui ci vuole: uniti a Lui e uniti tra di noi.

Il Cenacolo è l’unione dei Suoi in un’intimità magnifica. L’Eucarestia ci deve unire e dobbiamo sentire la nostra fraternità. L’Eucarestia è tra noi perché noi siamo per gli altri. Noi Chiesa siamo per il mondo: accresciamo la nostra carità, la nostra disponibilità, cresciamo in un ritmo magnifico di cose.

CODICE 86F0O01338D
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/06/1986
OCCASIONE Omelia, Solennità SS. Corpo e Sangue di Cristo – Anno C – Fidanzamento
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
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