21/06/1981 - Omelia Corpus Domini Matrimonio

Sant'Ilario d'Enza, 21/06/1981
Omelia, II Domenica dopo Pentecoste, Solennità Corpus Domini – Anno A - Matrimonio

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Dt 8, 2-3. 14-16; Gv 6, 51-58

“Chi mangia di me vivrà per me”(Gv 6, 57). È una grande festa la festa presente. È una grande festa. Celebriamo la gloria di avere il Signore con noi, di avere il Signore per noi. Lo sappiamo tutti, la sua infinita misericordia si è piegata su di noi e non ci ha lasciati soli. Ha voluto essere con noi, rinnovare misteriosamente la sua immolazione, ha voluto diventare il nostro cibo. Più che mai ora sentiamo la verità di quella prima Lettura, che ci dà un po’ la chiave di tutta la nostra riflessione: “Camminarono per quarant'anni nel deserto” (Dt 8, 2). Erano in un deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata senza acqua. E tu, Signore, li hai nutriti di manna. Il racconto dell’Esodo è un racconto che contiene una profezia, la profezia riguarda proprio la nostra vita così tormentata e inquieta, riguarda proprio quella manna che il Signore nella sua mirabile provvidenza ci ha elargito: è Lui. “I padri vostri – dirà Gesù - hanno mangiato la manna, ma sono morti, chi invece mangerà di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6, 58) e dirà nella sera dell’esplosione della sua mirabile carità nell’Ultima Cena: “Questo è il calice della nuova ed eterna alleanza” (1 Cor 11, 25). È in Lui che troviamo la pace, che troviamo la forza, perché rinnoviamo l’alleanza, l’amicizia con Dio. Lo sentiamo vicino a noi forte e grande.

Come dobbiamo educarci a vedere nell’Eucarestia la nostra forza, la nostra gioia - sicuro, lo ripeto - la nostra gloria, perché abbiamo il Signore con noi, Lo abbiamo sempre, Lo abbiamo in un infinito dono di misericordia: Lo abbiamo anche se siamo peccatori, anche se le nostre miserie si moltiplicano. Lo abbiamo!

Ecco allora la seconda Lettura che sottolinea come l’Eucarestia è comunione, comunione col sangue, comunione col corpo, comunione fortissima, comunione che ci porta alla comunione coi fratelli, comunione che fa il miracolo di essere molti, ma di realizzare un Corpo solo. È giusto allora che noi oggi esultiamo, che prendiamo forza, che prendiamo slancio, che prendiamo coraggio, noi che manchiamo molte volte di coraggio, noi che di fronte all’imperversare del male tante volte siamo timidi, incerti, tante volte siamo di quella paura che meriterebbe il rimprovero di Gesù: “Perché temete, uomini di poca fede?” (Mt 8, 26). Ed ecco perché noi, rafforzati nella nostra fede, vogliamo camminare di più e meglio: di più perché molte volte siamo tardi, siamo faticosi; meglio perché troppe volte facciamo l’opera di Dio non come opera di Dio, ma come un’altra cosa.

Ed è qui proprio che la gloria dell’Eucarestia è partecipata oggi particolarmente dai nostri sposi, che hanno voluto questa data come simbolo e come principio di tutta la loro vita. Vogliono essere così nell’Eucarestia una sola cosa, vogliono realizzare insieme una vita intensa, una vita forte, una vita generosa. Che cosa possiamo augurarvi allora, se non che l’Eucarestia sia il centro di ogni vostra giornata? Che cosa possiamo augurarvi, se non dirvi: -Avete scelto bene, proseguite bene. Nell’Eucaristia troverete la gioia del vostro amore, troverete la forza del vostro dovere, perché la vita familiare è una missione, troverete il conforto nei momenti difficili, troverete nell’Eucarestia la comunione con tutti i vostri fratelli.

Celebrerete l’Eucaristia come il sacramento che fa la Chiesa e che fa ancora la vostra piccola chiesa familiare. Noi vi auguriamo che le vostre virtù corrispondano nella realtà al disegno e alla chiamata di Dio. Dio ci chiama ad essere veramente suoi, totalmente suoi. Adempite nella vita ciò che professate nella fede, cercate di essere sempre così, sereni, pronti, generosi. Dio vi chiama a una missione, è una missione grande, voi la adempirete perché sarete sempre con Gesù, sarete sempre alla sua mensa, gioirete con Lui totalmente e fedelmente. Ecco quanto vi auguriamo e, pregando per voi, noi chiediamo al Signore questo grande dono: il sole dell’Eucarestia illumini ogni vostra giornata e vi renda la gioia del servizio, la gioia del dono, la gioia grande della comunione sempre e in tutti.

CODICE 81FMO0133BE
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 21/06/1981
OCCASIONE Omelia, II Domenica dopo Pentecoste, Solennità Corpus Domini – Anno A - Matrimonio
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Eucarestia nuova manna, vincolo di comunione, centro della piccola chiesa familiare
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