13/06/1982 - Omelia Corpus Domini Matrimonio

Es 24, 3-8; Eb 9, 11-15; Mc 14, 12-16. 22-26.

“Questo è il mio corpo … Questo è il mio sangue”. Il Signore ha voluto essere sempre con noi, perché sapeva che una delle angosce più grandi dell’uomo è la solitudine, cioè il sentirsi da solo, il sentire l’incognita del futuro e la precarietà del presente.

L’uomo senza Dio è solo; è solo nelle sue inquietudini, nei suoi interrogativi; è solo, particolarmente perché il senso della vita gli sfugge: perché vivere? Perché lavorare? Perché soffrire? La vita sarebbe un assurdo, la vita sarebbe un non senso. Per questo il Signore ci ha assicurato: “Io sono con voi” (Mt 28,20) ci ha ripetuto. Con noi, perché la sua presenza è sempre, è viva, è beneficante; con noi, perché nel sacramento del suo Corpo e del suo Sangue abbiamo una presenza mirabile. Oh sì, mirabile! L’uomo sente di avere il suo Salvatore con sé, sente la verità della sua promessa, l’efficacia della sua assistenza.

La festa di oggi è festa di fede, è festa di gloria, è festa di gioia. Il Signore, ripetiamolo, è con noi; il Signore è sempre con noi!

Ed è per questo il significato del vostro matrimonio: voi avete la fede, la fede che è il più grande e consolante dono di Dio. Avete la fede e in questa fede presentate la vostra vita al Signore, la presentate insieme perché insieme volete percorrere il resto della vostra esistenza, la presentate al Signore questa vita, questa missione, questa responsabilità, la presentate e dite: - Signore, vogliamo restare con Te, vogliamo intonare le nostre cose a Te e a Te particolarmente vogliamo consacrare il nostro amore -. L’amore tra due coniugi, presentato a Dio, diventa la forza, diventa la molla di azione di ogni giornata. Ecco perché, sentendo il Signore vicino, voi attingerete da Lui.

Vogliatevi bene, vogliatevi sempre più bene e il tempo che passa non cancelli, neppure minimamente, ma aumenti prodigiosamente la sua forza e la sua efficacia.

Vogliatevi bene, perché Lui vi darà ogni giorno il senso delle cose da operare, il senso delle cose da tacere, il senso delle cose da compiere e da perfezionare.

Offrite il vostro amore a Dio, perché tutto si compia così nella sua volontà.

Ricordatevi: oggi, consacrando con un sacramento il vostro amore, voi iniziate un cammino, un cammino verso delle responsabilità, ma un cammino verso una sempre maggiore ricchezza di bene.

Vivete la vostra vita cristiana così ogni giorno; vivete e non accontentatevi di progredire con passo piccolo e stanco. Progredite con passo spedito e forte.

Se il Signore è con voi, la vostra vita Eucaristica segni sempre quella che è la luce e il calore delle vostre missioni, delle vostre responsabilità. E, al di sopra di quelle che domani possono essere le vostre ansie, resti la sua Parola, resti la sua assicurazione, resti sempre la sua Provvidenza.

Noi vi auguriamo ogni bene, perché vi auguriamo Gesù, visto, amato, seguito. Noi vi auguriamo Gesù e augurandovi Lui sappiamo che vi auguriamo tutto.

Vivete nella vostra vita cristiana con serenità, con bontà, con pazienza, con umiltà. Vivete la vostra vita cristiana volendo bene a tutti e cercando di essere forti in quell’onestà che il cristiano deve tradurre sempre di più in una parola sola, che si chiama “la perfezione cristiana, la santità cristiana”.

Il nostro augurio lo mettiamo così nelle mani immacolate della Madonna, perché lo presenti a Gesù e Gesù faccia scendere su di voi una pienezza di grazia.