24/06/1984 - Omelia Corpus Domini Matrimonio

Sant'Ilario d'Enza, 24/06/1984
Omelia, Solennità Corpus Domini, Matrimonio – Anno A

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Dt 8,2-3. 14-16; 1 Cor 10,16-17; Gv 6,51-58.

La festa della presenza di Gesù tra di noi, del suo Corpo che è vero cibo e del suo Sangue che è vera bevanda, domina questa festa, una festa profonda e viva, perché è la festa dell’amore che trionfa: il Signore è con noi ed è per noi! Una festa di tutta la Chiesa, perché sarebbe molto duro il cammino senza la sua presenza e senza la sua grazia, un cammino che sentiremo troppo pesante e difficile.

Il Signore è restato con noi mirabilmente: un miracolo che si rinnova di giorno in giorno, che si rinnova in una sequenza mirabile di prodigi. Penso che ognuno di noi debba sentire questa realtà come sua, come una realtà per rendere così giorno per giorno più fruttifera la vita, per rendere meritori il dolore e il lavoro, la gioia e l’impegno di ogni giorno.

Con particolare letizia gli sposi realizzano il loro amore, realizzano il loro dono, il dono tra di loro in nome di Dio e in nome della Chiesa, che li benedice e li offre al Signore.

Penso che la festa di oggi debba informare e caratterizzare tutta la loro vita, la debba caratterizzare in una fede viva e profonda: il cristiano è l’uomo della fede, la famiglia cristiana respira di fede, vive di fede.

Debba caratterizzare la loro vita nell’amore, in un amore profondo e vivo, in un amore che debba così segnare la sua ascensione in ogni giornata, un amore totale e completo.

Debba caratterizzare la loro vita in un esercizio di virtù, che rende meritorio il compito della famiglia cristiana, delle virtù vere, delle virtù tra di loro.

Gli sposi imparino a comprendersi e ad impegnarsi a donare se stessi con molta fede e con molta umiltà. Un impegno di testimonianza cristiana nell’ambito della Chiesa, nell’ambito dell’esercizio dell’evangelizzazione perché tutti noi, segnati dalla parola di Dio, dobbiamo improntare la nostra vita a una vera donazione e in un vero esercizio di fede.

Così noi auguriamo agli sposi e traduciamo l’augurio in ciò che soprattutto conta, in una preghiera fervida, in una generosità continuata nella solidarietà e nell’amore. Noi auguriamo agli sposi questo grande cammino, un cammino ascensionale totale e completo, un cammino umile e generoso, fervido e donato. Noi auguriamo agli sposi la realizzazione della gioia vera, della felicità che il Signore vuole per noi in questo cammino verso l’eternità.

Amiamo Dio e traduciamo il suo amore, amiamo gli altri e traduciamo questa nostra carità perché tutto, sempre, sia nel suo adorabile nome, nella comunione col suo Corpo e col suo Sangue, nella generosità piena e fervida di ogni giornata.

CODICE 84FPO0133BE
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 24/06/1984
OCCASIONE Omelia, Solennità Corpus Domini, Matrimonio – Anno A
DESTINATARIO Comunità parrocchiale, sposi
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI L’Eucaristia informa la vita della Chiesa e del cristiano; auguri agli sposi
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