23/11/1980 - Omelia Cristo Re Matrimonio

2 Sam 5, 1-3; Col 1, 12-20; Lc 23, 35-43

Il senso della festa di oggi è ben sottolineato nelle parole di san Paolo: “In Lui ogni pienezza; per mezzo di Lui tutte le cose sono state riconciliate, perché Egli ha portato la pace con il sangue della sua croce” (*Col 1, 19-20).

Ci chiniamo nell’adorazione di Gesù, di Gesù Signore, di Gesù che ci ha portato il senso e la gioia della vita, perché ha dato alla nostra esistenza il perché, ha dato alla nostra esistenza la forza, per cui nessuna cosa ci può angosciare ed atterrire, né la schiavitù del peccato, né l’inesorabilità della morte.

È la nostra fede che ci porta a Cristo, è la nostra fede che ci dice che Cristo Signore è vicino a noi, che ci ama, che prende la nostra esistenza, la fa sua, la fa ricca della sua grazia e delle sue virtù. Motivo dunque profondo di esultanza, motivo di forte speranza: la sicurezza della nostra fede. Perché la vittoria nostra non è la vittoria umana, non è la vittoria degli uomini: è la vittoria su tutte le incertezze, i timori, le sofferenze, i dolori, la vittoria della nostra fede.

Ed è per noi motivo questo di profonda riflessione e gli sposi hanno voluto oggi porre così in evidenza la loro fede in Cristo, la loro speranza in Cristo; hanno voluto ricordarci che la nostra vera gioia sta nelle sicurezza di Cristo Signore, di Lui che è con noi. Hanno posto, così, nelle mani dell’Onnipotente, del Risorto, di Colui che è centro e sostanza dell’universo, hanno posto così il loro amore, il loro avvenire, la loro totale speranza.

Ebbene, noi accogliamo il vostro messaggio e il vostro gesto e ci uniamo a voi, nell’invocare questa presenza misteriosa ma sicura di Cristo, per tutti i giorni della vostra vita, perché sposarsi è una responsabilità, è una missione, e voi lo cercate con cuore sincero e Gesù sarà con voi. Sarà con voi nei momenti facili e nei momenti difficili, sarà con voi nei momenti di pausa e nei momenti di attività. Sarà con voi. Sarà, perché il Signore, che ci ha redenti col suo sangue, ci ama. Non è un Dio lontano, perduto nell’estremità dell’universo: Gesù è un Dio vicino, è un Dio che ci ama particolarmente, un Dio che si preoccupa di ognuno di noi e sa trasformare tutto e sa dare un senso a tutto.

Uniti con voi nella preghiera, noi vi facciamo l’augurio, l’augurio vivo, l’augurio di fede, non l’augurio formale ed esteriore, un suono di parole: noi vi auguriamo una grande fede. Col matrimonio si inizia una tappa importante della vostra vita, la più importante! Vi auguriamo di essere sempre pieni di fede, sentendo il Signore vicino, il Signore forte e meraviglioso nella sua bontà. Vi auguriamo una serenità di vita e la vita è serena quando ci si ama e ci si ama fino in fondo. Il vostro amore sia sempre più grande. Oggi vi sembra un vertice: noi vi auguriamo che questo vertice sia superato ogni giorno di più. Quando due sposi si vogliono bene, costruiscono una grande cosa, una grande fortezza, una grande gioia. Crescete nella fede, crescete nell’amore e crescete ancora nell’esercizio di ogni giorno, nel vostro compito, nella vostra responsabilità.

Le virtù vere, le virtù che dicono generosa apertura agli altri, esercizio della castità cristiana, esercizio della comprensione verso coloro che hanno bisogno; senso grande e veramente esteso in tutta quella gamma di cose buone, il senso delle cose della terra, il senso delle cose del cielo. Vivetelo così il vostro matrimonio: fede, amore, virtù, senso di Dio e senso delle cose. Un cristiano, anche se guarda il cielo, è sulla terra e deve operare nella terra e deve operare per il bene di se stesso e degli altri.

Noi vi auguriamo così una vita benedetta da Dio, santificata e perciò grande, grande nell’umiltà del quotidiano, nella responsabilità che Dio, man mano, vi inviterà ad assumere, che man mano Dio vi comunicherà attraverso la grazia del suo Spirito.