26/04/1981 - Omelia Domenica Albis ore 11 Matrimonio

Sant'Ilario d'Enza, 26/04/1981
Omelia, II Domenica Tempo di Pasqua – Anno A - Matrimonio ore 11

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At 2, 42-47; 1 Pt 1, 3-9; Gv 20, 19-31

L’augurio che si traduce in preghiera non può essere che questo, le stesse parole del Signore che assumono un significato universale: “Pace a voi” (Gv 20, 19). La pace del Signore è una pienezza di vita, è una pienezza di amore, è una pienezza di opere. Vi auguriamo questa pace, perché abbiate così, quanto la benedizione di Dio tiene per quelli che vengono davanti a Lui e gli consacrano la vita.

Il Matrimonio è un Sacramento. Per i battezzati assume allora un alto significato: il significato di una presenza sicura e magnifica di Cristo risorto. Il Sacramento è segno di questo intervento di Gesù che viene all’uomo e viene all’uomo soprattutto nelle grandi circostanze della vita.

Sposarsi è assumersi delle responsabilità, è accettare una missione, è adempiere a una vocazione. Vi siete incontrati, vi siete sentiti chiamati a vivere insieme, a mettere insieme quanto la vita vi presenterà, a realizzare con trepidazione, ma con sicurezza, quella che è la concretezza di un amore, che questa mattina ponete davanti a Dio e che si vuole così tradurre in tutto quello che rappresenterà il susseguirsi della vita, nei momenti di dolore e nei momenti di gioia, nei momenti nei quali ognuno di voi sentirà che è giusto vivere insieme, perché insieme ci si dona l’aiuto.

Ecco, che voi possiate allora, in tutta la vostra vita, in tutto lo snodarsi delle vostre vicissitudini, ripetere quello che ripeterono allora i discepoli: “Abbiamo visto il Signore” (Gv 20, 25). Quando due si vogliono bene, quando due si sanno comprendere, quando due si sanno aiutare nel suo nome hanno un’esperienza che trascende la mobilità delle cose e si traduce così: “Abbiamo visto il Signore”.

Possiate vedere il Signore nella vostra vita, nelle esperienze vostre di carità e di dono, nelle esperienze vostre per cui la famiglia è aperta ai problemi del mondo che la circonda, per cui la famiglia assume nel disegno di Dio la sua missione che è missione universale.

Dicevo che il nostro augurio si traduce in preghiera, una preghiera dettata dalla nostra comunione in Cristo, una preghiera fervida, vera, dettata così tutti insieme, nella sicurezza che il Signore vi benedice, che il Signore prende in mano la vostra esistenza, per condurla secondo la sua grazia.

CODICE 81DRO01361E
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 26/04/1981
OCCASIONE Omelia, II Domenica Tempo di Pasqua – Anno A - Matrimonio ore 11
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La pace del Signore - Il Sacramento del Matrimonio : presenza di Cristo Risorto
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