02/04/1989 - Omelia Domenica in Albis Matrimonio

Sant’Ilario d’Enza, 2/04/1989
Omelia, II Domenica di Pasqua, “Domenica in albis”, Matrimonio – Anno C

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At 5,12-16; Ap 1,9-11. 12-13. 17-19.

Questo è un giorno di fede e di grazia. È proprio il giorno fatto, costruito dal Signore.

È giorno di fede, perché è sulla sua chiamata, è sulla corrispondenza alla sua parola che gli sposi contraggono il loro matrimonio. Lo contraggono nella fede che illumina, nella fede che consola, nella fede che apre gli orizzonti.

Sposarsi è una missione. E come la si può realizzare con profitto, con serenità, con forza? Se non c’è l’aiuto di Dio, le cose umane sono labili, le cose umane mutano e sono inconsistenti.

La parola di Dio, la presenza del Signore Gesù è quella che anima, è quella che dà coraggio, dà serenità sempre, dà serenità nei momenti buoni e nei momenti difficili, di fronte alle circostanze piacevoli o a quelle che dispiacciono.

Un giorno di fede, luminoso, bello nella presenza di Cristo Risorto. Perché il Signore Gesù è risorto proprio per noi. Non è risorto per gli angeli, è risorto per noi, per noi che ci affidiamo a Lui, per noi che testimoniamo la sicurezza che invade tutta la vita.

È proprio questo il primo augurio che vi facciamo o sposi: quello di vivere in questa luce di fede, in questa presenza invisibile ma certissima di Cristo Risorto. È il primo augurio: che la vostra famiglia si sviluppi nella sua meravigliosa donazione, nella sua meravigliosa presenza e si possa così manifestare anche a tutti gli altri. La vostra vita sia una vita di fede, una vita di amore, perché per amore ponete la vostra disponibilità davanti all’altare.

Ecco perché è un giorno di grazia: perché le vostre anime vengono arricchite del frutto della redenzione, quel frutto che è l’amicizia con Dio, la grazia divina.

Sia proprio un giorno di grazia forte, meraviglioso, per cui Gesù benedice la vostra intenzione, benedice e trasforma sempre più mirabilmente la carità, l’amore.

È proprio un giorno di grazia, un giorno di forza, un giorno di affidamento.

Voi vi affidate al Signore, voi volete vivere del Signore, voi volete prosperare nel Signore. Tutti gli amici, tutta l’assemblea vi manifesta questa solidarietà, perché invoca per voi che la grazia si affermi, che la grazia trasformi, che la grazia arricchisca tutto di voi: arricchisca il vostro lavoro, arricchisca il vostro vivere insieme, il vostro realizzare insieme.

Amatevi in Lui, amatevi di un amore grande, di un amore che parte dal cuore stesso del Signore; amatevi, perché amarsi è il grande valore della vita e le famiglie sono state volute dal Signore come un centro di amore. Amatevi, amatevi! Ogni giorno che andate avanti, vi sembri che l’amore di ieri sia poco. Andate avanti!

Affidatevi alla provvidenza meravigliosa di Dio; affidatevi, così come ne avete tutta l’intenzione, per realizzare una vera famiglia cristiana, limpida, caratteristica nella sua affermazione, tipica di chi riceve tanto dal Signore. Realizzate con pienezza, con umiltà; realizzate in confidenza.

Confidate molto. Il Signore vi sarà sempre vicino: oggi si accompagna a voi, non vi lascerà più! E sentirete questa presenza forte e generosa, una presenza che dona molto e poco è quello che chiede.

Vi auguriamo ogni bene; vi auguriamo quel bene che scende dal cuore di Cristo per intercessione della Beata Vergine.

Vi auguriamo ogni bene, perché vi auguriamo Gesù, vi auguriamo la sua grazia, vi auguriamo il suo dono, vi auguriamo di potere, giorno per giorno, camminare nelle vie del Signore con tanta tranquillità e con tanta generosità.

Invocando la benedizione del Signore, vogliamo che questa benedizione sia completa e perfetta per le vostre disposizioni, per le preghiere di tutti, per l’unione che tutti hanno con voi.

CODICE 89D1O01361E
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 2/04/1989
OCCASIONE Omelia, II Domenica di Pasqua, “Domenica in albis”, Matrimonio – Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale, sposi
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Auguri agli sposi
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