06/01/1972 - Omelia Epifania

Sant’Ilario d’Enza, 06/01/1972
Omelia, Giovedì Solennità Epifania del Signore

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Is 60, 1-6; Ef 3, 2-3, 5-6; Mt 2, 1-12

… cioè della manifestazione del Signore. Ma l’insegnamento è evidente: il Signore si manifesta, ma a quelli che lo cercano, a quelli che lo cercano in verità, a quelli che lo cercano con sacrificio, a quelli che lo cercano con umiltà. I Magi ci sono un esempio di questa ricerca, perché hanno ascoltato il segno, perché hanno pagato di tasca propria. Non hanno detto agli altri: andate un po’ voi a vedere. Hanno detto: noi andiamo. Ed hanno affrontato tutti i disagi e tutte le incognite del viaggio. Sono un esempio perché non si sono sentiti degli eroi per questo. Non conosciamo bene i loro nomi. Il testo del Vangelo dice solo “dei Magi”. Non si sono vantati, non hanno preteso di essere chissà cosa. Hanno semplicemente ubbidito alla loro vocazione e sono venuti, hanno avuto la prova: la stella non si vedeva più e sembrava un fallimento il loro viaggio. E devono con umiltà domandare e devono insistere in questa domanda. E poi ecco la loro gioia grandissima: “Videro il Bambino con Maria sua Madre e, prostratisi, lo adorarono”. Poi il loro dono pieno: oro, incenso, mirra. Veramente sorprendenti, quando noi manchiamo di ricerca, quando noi manchiamo di ansia di verità e di amore, quando noi manchiamo della scienza vera del dono perché diamo a fatica, perché diamo solo un po’, perché non diamo mai totalmente, perché, quando diamo un dono, ci vantiamo quasi avessimo fatto molto!

Il Signore c’insegna allora, nell’esempio dei Magi, come deve essere la nostra condotta, come ci dobbiamo sentire impegnati e come dobbiamo fare con tanta umiltà quello che noi compiamo, non guardando attorno a noi, non scusandoci sul non dare perché gli altri non danno, con scandalizzandoci dei difetti degli altri, non lacerando gli altri per stare al sicuro noi. Offrire, offrire tutto docilmente e poi, secondo la Parola di Gesù, ritenerci servi inutili.

Come dobbiamo riflettere su questo! Quanta insistenza dobbiamo avere! I veri devoti non sono quelli che dicono agli altri: siate devoti. I veri poveri non sono quelli che dicono agli altri: siate poveri. E loro non fanno nulla. Non sono quelli che dicono agli altri: fate voi! Perché non fate? Come siete cattivi a non fare!

E loro non fanno.

Ognuno di noi, davanti a Dio, deve sentire la propria responsabilità. “Siate come servi inutili”, dice Gesù, “quando avete fatto tutto quello che potevate fare!” E chi è di noi che può dire: abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare? Quanta volontà di dono e quanta umiltà nel dono e quanta sincerità nel nostro gesto? Dobbiamo essere sinceri fino in fondo, dobbiamo essere impegnati totalmente. Dobbiamo anche noi essere così, pieni di fede come i Magi, perché è proprio questione di fede. Quello che noi presentiamo, lo presentiamo a Gesù che è il nostro Redentore, a Gesù che prende la miseria del nostro dono e lo fa passare per le sue mani che rendono grande ogni cosa. È a Gesù che noi offriamo la nostra vita. È a Gesù che dobbiamo offrire i nostri sacrifici. È a Gesù che noi dobbiamo offrire lo sforzo della nostra pazienza e della nostra bontà, la nostra volontà di servizio. Non importa che gli altri non lo riconoscano. Non importa che gli altri non lo guardino. Importa che noi sappiamo vedere la preziosità del dono, proprio perché è reso grande da colui al quale noi abbiamo offerto. Valga dunque l’Epifania perché noi possiamo sentirci impegnati maggiormente. E oggi facciamo anche la giornata della santa infanzia. Quanto dobbiamo sentirci solidali con tutti i bambini poveri del mondo, con tutti i bambini poveri di cibo materiale e poveri di grazia e di luce del Vangelo! Poveri perché non crescono nella santa Chiesa del Signore, poveri perché noi siamo egoisti. E la nostra preghiera e la nostra offerta e il nostro impegno devono essere per tutti i bambini come i fiori che Dio ci ha dato, come i fiori dell’umanità, tutti i bambini del mondo, perché tutti possono fare corona a Gesù, perché tutti possono avere quello che è troppo legittimo che abbiano.Sentiamoci impegnati anche in questa giornata e, mentre noi facciamo la nostra revisione di vita, valga così ad accrescere la volontà del nostro dono anche per loro, perché così è richiesto da una logica molto forte, che è la logica della sua Parola, è la logica del Vangelo.

CODICE 72A5O01321N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 06/01/1972
OCCASIONE Omelia, Giovedì Solennità Epifania del Signore
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Ricerca di Dio, scienza del dono
ARGOMENTI Ricerca di Dio, scienza del dono
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