08/01/1984 - Omelia Epifania Matrimonio

Sant'Ilario d'Enza, 08/01/1984
Omelia, Solennità dell’Epifania − Matrimonio

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Is 60, 1-6, Ef 3, 2-3. 5-6; Mt 2, 1-12.

Tre caratteristiche segnano questa festa: è festa di luce, è festa di gioia, è festa di dono ed è allora in quest’ordine che noi celebriamo questa Liturgia, è in quest’ordine che noi siamo vicini a voi, o sposi, nella nostra preghiera e nel nostro augurio.

Una festa di luce, perché la luce di Betlemme è la luce propria del cristiano, la luce di Betlemme è la luce della manifestazione, la luce della speranza. Sentiamo come sono vere le parole che abbiamo ascoltato dal profeta: “Alzati, rivestiti di luce perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60, 1). Nel vostro sacramento − il sacramento del vostro amore, il sacramento della vostra fede, il sacramento del vostro avvenire − noi vi auguriamo di realizzare con pienezza quello che è chiamato dall’Apostolo «il grande sacramento», vi auguriamo che lo possiate vivere in quella pienezza, in quella generosità, in quel senso della missione, elementi di vita, elementi di costruzione. Possiate essere in pienezza nella luce che è Cristo, perché è l’unico senso. Che cosa vale una vita senza Cristo? Che cos’è l’affannarsi e il lavorare e il tribolare, se manca Lui? Noi vi auguriamo il possesso di Cristo pieno e meraviglioso, per cui ogni giorno sia un giorno vissuto nel sacramento, ogni giorno sia un giorno nell’ordine della storia della salvezza, della vostra santità e del bene agli altri.

Ed è in questo che la gioia per chi vive Cristo non manca mai, perché è la certezza di una vita che vale, è la certezza di una vita che in Lui ha il significato pieno e il valore intramontabile. Possiate essere investiti di questa gioia, che non viene meno pur nelle vicende alterne della vita, pur nelle difficoltà la vostra gioia non tramonti mai, perché non tramonta mai la serena e forte speranza che Cristo vede, che Cristo ama, che Cristo è vicino.

E sia così ogni giorno forte e viva la vostra spiritualità, la spiritualità del dono.

Il dono dell’incenso: la vostra preghiera salga ogni giorno a Dio come un profumo gradito, siate molto fedeli alla vostra preghiera. La vostra preghiera sostanzi tutta la vostra giornata, la vostra preghiera sia il mezzo della vostra unione, sia il mezzo della vostra comunione, sia il mezzo della vostra elevazione, il mezzo della vostra fortezza.

E il dono, simboleggiato nell’oro dei Magi, è il dono del vostro amore, per cui in Cristo e con Cristo vorrete che sia sempre grande, che sia sempre in crescita. Oro preziosità, oro sicurezza e Lui consacra questo amore e lo rende ogni giorno più prezioso. Amatevi molto. Questo amore è la grande realtà di tutta l’esistenza. Amatevi in Lui, amatevi per Lui, amatevi con Lui.

E così serenamente vivrete il dono della mirra, il dono delle cose difficili, il dono delle cose penose, la mirra posta nelle mani di Gesù, la mirra posta come il seme del premio dell’eternità. La vita per nessuno è un idillio spensierato, la vita è una responsabilità, la vita è una missione, la vita è un dovere, la vita richiede lotta.

Ebbene noi vi auguriamo che in Gesù sappiate affrontare, sappiate vincere, sappiate essere sempre sereni; noi vi auguriamo così ogni bene, noi vi auguriamo questa pienezza che è la vita del Cristo abbracciata, amata e tradotta.

Noi preghiamo, perché il vostro ideale si realizzi in pieno, si realizzi nella perfezione della vita cristiana, nel cammino che va dritto, che va forte, nel cammino ascensionale che è sempre una grande garanzia di felicità. Augurandovi così ogni bene, vi mettiamo nella santa Messa, perché dalla Messa sia tutta la vostra vita.

CODICE 84A7O01320E
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 08/01/1984
OCCASIONE Omelia, Solennità dell’Epifania − Matrimonio
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La spiritualità del matrimonio: incenso-preghiera, oro-amore, mirra-sofferenza
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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