Ct 2, 8-14; Lc 1, 39-45
Il saluto di Elisabetta è restato nei secoli: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo” (Lc 1, 42). È restato, perché ha centrato in pieno la figura di Maria e la figura di Gesù e, infatti, Elisabetta non parlò di sé, non parlò della sua sapienza, parlò piena di Spirito Santo. E questo saluto dice già che cosa porta la Madonna: la Madonna porta la salvezza, porta la sapienza, porta l’amore, perché porta Gesù. Il mistero della visitazione di Maria è il mistero del posto che Maria ha nella nostra salvezza. L’esclamazione di Elisabetta: “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?” (ib. 43) è l’esclamazione di noi tutti, meravigliati della bontà e dell’azione della Madonna a nostro riguardo. E allora in questa vicinanza del Natale, noi dobbiamo capire sempre di più la funzione che deve avere la Madonna nella nostra devozione, la funzione che ha la Beata Vergine, nel far sì che l’anima nostra sia colma di Spirito Santo e possa accogliere Gesù, possa capire Gesù, possa costruirsi a somiglianza di Gesù. È necessario che comprendiamo quest'importanza vitale, totale, assoluta. È necessario che noi comprendiamo come la Madonna è veramente la nostra salvezza, cioè la sua maternità è sempre in atto. La sua maternità ci sviluppa generosamente, giorno per giorno, situazione per situazione, posizione di grazia per posizione di grazia; noi avanziamo, noi vinciamo il male, noi ci realizziamo, noi vinciamo le difficoltà della vita, noi ci poniamo sempre più disponibili nella misura stessa nella quale noi viviamo di Maria, viviamo in dipendenza da Maria. Tutto deve essere perché la Madre del nostro Signore venga a noi, perché la Madre del nostro Signore visiti la nostra anima, perché la Madre del nostro Signore possa compiere in noi la missione che le è affidata da Gesù. Ecco allora la nostra buona volontà, il nostro impegno: fare un Natale insieme alla Madonna, vivere la nostra vocazione di cristiani insieme a Maria, lasciarci condurre passo per passo da lei. È necessario che, perciò, in questi giorni le nostre Ave Maria siano sempre più devote, sempre più consapevoli, sempre più ricche di disponibilità e di carità.
CODICE | 73NMN01312N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 21/12/1973 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì ferie di Avvento, Novena di Natale - VII giorno |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Visitazione |
ARGOMENTI | Visitazione |
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