Ger 23, 5-8; Mt 1, 18-24
“Lo chiamerai Gesù, egli infatti salverà il suo popolo” (Mt 1, 21). Ecco la grande rivelazione della Santissima Trinità, ci dà Gesù e Gesù ci insegna quanto è nostro Padre Iddio. Iddio non è lontano da noi, Iddio ha voluto aprirsi nell’amore e avere tanti figli.
Nel Battesimo noi diventiamo i figli del Padre celeste e per ognuno di noi si ripete quello che ha detto al Battesimo ed alla Trasfigurazione: “Il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Mt 17, 5). Ognuno di noi, per i meriti di Gesù, diventa così un figlio e un figlio prediletto, perché facciamo parte di Gesù e siamo sue membra. Il Padre celeste è su di noi, chino su di noi, mirabilmente proteso a darci la sua misericordia.
Siamo poveri, siamo miseri perché siamo peccatori e il peccato ci appesantisce, e in tutte le sere ricordiamo le parole del profeta Isaia: “Le nostre iniquità come vento ci hanno portato via, siamo come foglie secche” (Is 64, 5). Ma il padre ci ama, il Padre vuole che noi possiamo, attraverso questa nostra esistenza di fedeltà e di amore, arrivare ad essere nella gloria del suo seno.
Quanto amore, quanta tenerezza! E tutta la nostra sapienza allora deve essere lì, in un amore che vuole essere fedele, in un amore che se sbaglia si recupera, in un amore di volontà. Vogliamo raggiungere la nostra perfezione di bene, facendo sempre meglio la volontà del Padre nostro, essendo sempre più delicati nella nostra fedeltà, nella nostra umiltà e nella nostra docilità. “Guidaci, o Signore!” deve essere la nostra invocazione. “Guidaci! Perché non vale niente la nostra vita se è fuori dalla tua volontà. Guidaci Signore! Liberaci dalle tentazioni così sottili e così insistenti che vogliono ingannarci. Non la nostra volontà, non il nostro capriccio, non il nostro egoismo: la tua volontà, perché vogliamo santificare il tuo nome nella nostra vita, vogliamo che tutto sia un’offerta di impegno, un’offerta di disponibilità al tuo piano, che ci vuole degni di una misericordia che non si stanca. Vieni a liberarci con la tua potenza, vieni a liberarci dalle tirannie delle nostre passioni, dei nostri egoismi risorgenti, dalle nostre divisioni. Dobbiamo amarci tutti in te, o Padre. Dobbiamo aiutarci e dobbiamo sviluppare la nostra vita spirituale con tanta intensità e con tanta generosità”.
Sia questo il nostro proposito, perché possiamo veramente come Giuseppe fare una volontà di Dio con molta docilità, anche se subito non ne comprendiamo tutto lo sviluppo e tutta la ragione.
CODICE | 85NHN01312N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 18/12/1985 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì Ferie Avvento, Novena Natale - IV giorno |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Vita spirituale |
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