Mic 5, 1-4; Eb 10, 5-10; Lc 1, 39-48
Proprio perché il Signore ci vuole grandi, ci vuole ancora umili. L’umiltà è verità, è amore alla verità. Ci vuole grandi. Il Battesimo è il grande prodigio che Dio compie, perché di una piccola creatura fa una grande cosa, un suo figlio, un tempio dello Spirito Santo. Noi non mediteremo mai abbastanza il valore del Battesimo. Noi al battezzato auguriamo di corrispondere al piano di Dio, che è un piano di grazia e di amore, che è un piano meraviglioso in cui la sua onnipotenza è a nostro servizio, in cui la dignità di figli di Dio va fino alla gloria del Paradiso. Il Battesimo rende l’uomo grande e noi non potremo augurare nient’altro di meglio, che il Battesimo si maturi come il seme si matura e si afferma nell’albero, come il seme ha il suo significato nell’albero grande e fecondo, nell’albero che porterà refrigerio e porterà gioia. Ecco, noi auguriamo questo.
E poi dicevo che, proprio perché ci vuole grandi, ci vuole umili dell’umiltà di Maria, dell’umiltà che l’ha portata ad essere l’ancella del Signore, dell’umiltà che l’ha portata ad andare a trovare Elisabetta e a mettersi a suo servizio, al servizio del piano di Dio, per santificare Giovanni che sarà chiamato il Battezzatore, per santificare la sua mamma, per santificare una famiglia. Ecco allora l’umiltà di Maria ci è indicazione chiara e precisa, ci è indicazione di quanto noi possiamo veramente realizzare. Riconoscendo i grandi doni di Dio, che si sono verificati in noi, dobbiamo maturare: non inorgoglirci come provenissero da noi, ma svilupparli come vengono da lui e nel senso che vuole lui. La dinamica dell’umiltà è una dinamica semplice, ma fortissima. L’umiltà di Maria l’ha portata ad essere Regina dell’universo. L’umiltà del cristiano lo porta a realizzarsi santo, come lo vuole il Signore attraverso l’uso proficuo e continuo dei suoi doni. Io vorrei che stasera ognuno di noi raccogliesse il suo sentimento e si interrogasse, si interrogasse per vedere quanto sa dare a Dio, quanto riconosce il dono di Dio, come può sviluppare ancor meglio, ancor più in profondità questo dono meraviglioso.
Dio ci è Padre e il Battesimo ce lo indica con fortezza. Dio ci è Padre, ma noi dobbiamo essere capaci, dobbiamo essere consapevoli, dobbiamo essere forti: perché il piano di Dio si verifichi, ci vuole la nostra piena collaborazione, ci vuole la nostra piena disposizione. Noi così vorremo sull’esempio di Maria prepararci in questa settimana al Natale, perché venga e venga non come una consuetudine, ma come un avvenimento per ognuno di noi, un avvenimento di grazia e di bene.
CODICE | 76NHN01312A |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 18/12/1976 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato Feria Avvento, Novena Natale - IV giorno - Battesimo - Anno C |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Umiltà |
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