Is 7, 10-14; Lc 1, 26-38
Santa Elisabetta ci è proposta dalla Liturgia come un modello della nostra accoglienza a Gesù. Ha saputo accoglierlo, e fu piena di Spirito Santo, e penetrò nel mistero di Dio.
La nostra posizione non deve essere la posizione dei superficiali, la posizione degli indifferenti o degli estranei. Accogliere Gesù è accogliere il Principe, il Figlio di Dio, ma anche colui che si degnò chiamarsi l’Amico nostro.
E’ con questi sentimenti di cuore che dobbiamo procedere all’ultima preparazione del Natale, dobbiamo arricchirci di una grande disponibilità.
Viene come Principe: dobbiamo dargli il dominio di tutto il nostro cuore.
Viene come Figlio di Dio: dobbiamo dargli la nostra adorazione.
Viene come Amico: dobbiamo donargli la nostra tenerezza.
Dobbiamo realizzare un incontro nel Natale, un incontro ricchissimo, fervido delle virtù della fede, della speranza e della carità. Il Natale per noi deve rappresentare una nuova conversione ai valori che vengono dall’alto, perché questo bambino ci porta la volontà del Padre, ci porta l’atmosfera del cielo: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra”.
Quindi, con molta generosità dobbiamo purificare le nostre anime, perché non ci sia nemmeno un piccolo posto nel nostro cuore senza che sia suo. Dobbiamo dargli la nostra completa adorazione, perché è il mistero dei misteri, è l’Incarnazione del Verbo. Il Verbo, generato prima di tutte le creature dall’eternità, è ora qui in mezzo a noi, diventato uno di noi, diventato fragile come noi, diventato un bambino che piange e che patisce il freddo.
Ci dobbiamo preparare ad entrare così nella contemplazione così fervida, viva, completa, la contemplazione dell’amore di Dio che non nega, per la salvezza del mondo, il suo Figlio unigenito e lo dà in dono all’umanità e lo vorrà sacrificato sulla croce.
Costruiamo soprattutto nel Natale una grande amicizia con Gesù, sentendo quello che sente lui e scartando ciò che scarta lui. Gli amici scelgono insieme, gli amici hanno gli stessi gusti, hanno le stesse aspirazioni. Ecco Gesù vuole che il nostro cuore sia simile al suo: “Imparate da me”, ha detto. Impariamo da lui sulla questione del cuore, impariamo da lui.
Quindi prepariamoci al Natale come ad una vera e profonda conversione. Sull’esempio di santa Elisabetta, possiamo ricevere degnamente il Signore ed essere ricambiati da lui del dono dello Spirito Santo.
CODICE | 85NLN01312N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 20/12/1985 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì Ferie Avvento, Novena Natale - VI giorno |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Accoglienza |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS