22/12/1979 - Omelia Feria Avv Novena Natale 8

Sant'Ilario d'Enza, 22/12/1979
Omelia, Sabato III settimana Tempo di Avvento - Anno C - Novena di Natale -VIII giorno

Ascolta l'audio

1 Sam 1, 24-28; 1 Sam 2,1; 4-5; 6-7; 8; Lc 1, 46-55

“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente” (Lc 1, 49) e veramente sappiamo quali prodigi Dio ha compiuto nella Madonna, e ha compiuto e compie per mezzo della Madonna.

La vita della Madonna era stata severa ed è finita così nel gaudio pieno. Il Signore dà sempre così, perché la vita presente è una prova e tutti devono passare attraverso le prove, attraverso i dolori, attraverso le umiliazioni, tutti. E’ una legge universale, una legge, dopo che l’uomo ha spezzato il piano di Dio e si è contaminato nel peccato.

Il piano originario di Dio era un piano di gioia piena e di grande pace. Dio non ha fatto il male e Dio non ha voluto il dolore; è stato l’uomo che, abusando della sua libertà, ha fatto il male. Dietro il male è venuto il dolore, dietro il dolore è venuta la morte.

Noi dobbiamo benedire Dio che, avendoci dato Gesù, ci ha annunciato che raggiungeremo la gioia, la raggiungeremo in pienezza, vivremo sempre nella gioia. Chi entra nella gioia di Dio, non un solo momento avrà di tristezza. In questa vita bisogna accettare la prova e il castigo del peccato, bisogna che ognuno di noi si renda forte di fronte alla tentazioni e alle sofferenze.

Lo Spirito Santo ci vuole preparare il cuore, perché accogliere Gesù è accogliere questa grande speranza di gioia. Gesù si è fatto uno di noi, per prendere con noi i travagli e le pene, per prendere su di sé, innocente, il castigo del peccato. Ma Cristo Signore ci assicura, che dalla croce il cristiano sale sempre alla resurrezione, se si unisce a Gesù e vive di Lui.

Dobbiamo quindi vedere la gioia eterna come la grande, magnifica gioia. Ma il Signore ci ha concesso delle altre gioie anche in questo mondo, a patto che vinciamo il peccato, che vinciamo il nostro egoismo e il nostro orgoglio. La gioia in questo mondo può essere veramente abbondante, quando l’anima conserva nel suo cuore la grazia di Dio, quando vive un cristianesimo pieno e forte.

I peccatori vanno verso la sventura, i mediocri intristiscono tra una manchevolezza e l’altra; solo chi è molto generoso realizza nel fondo della sua anima un grande patrimonio di gioia, che non è certo intaccato dai perturbamenti superficiali. Ecco perché la gioia è legata alla generosità, è legata al nostro trionfo sul peccato, è legata al nostro attivismo, alla nostra generosità piena.

Noi vogliamo, con la grazia di Dio, cercare questa gioia, realizzare questa gioia. “Il mio spirito esulta, dice la Madonna, in Dio, mio salvatore” (Lc 1, 47). Ecco, l’Addolorata, quella che aveva la prospettiva della morte di Cristo in croce, dice: “Esulta il mio spirito”. Sicuro! La Madonna era completamente abbandonata alla volontà di Dio, era completamente disposta a compiere sempre e serenamente il suo dovere.

Domandiamo a Lei il segreto per una vera pace del cuore, per una vera serenità.

CODICE 79NNN01312N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 22/12/1979
OCCASIONE Omelia, Sabato III settimana Tempo di Avvento - Anno C - Novena di Natale -VIII giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Gioia
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS