23/12/1980 - Omelia Feria Avv Novena Natale 9

Sant'Ilario d'Enza, 23/12/1980
Omelia, Martedì feria di Avvento - Novena di Natale – IX giorno - Anno A

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Ml 3, 1-4.23-24; Lc 1, 57-66

“La mano del Signore stava con Lui” (Lc 1, 66). C’è proposto l’esempio forte ed entusiasmante di Giovanni, il Precursore. Santificato dallo Spirito Santo, cresce in una meravigliosa santità. Gesù farà di lui il più grande elogio. Giovanni Battista umile, povero, vissuto nella penitenza e nel disprezzo degli uomini, muore martire della verità e della purezza. Giovanni Battista ci è proposto come il modello dell’accoglienza, perché nessuno, fuori dalla Santa Famiglia, ha accolto Gesù come lo ha accolto lui.

Siamo vicino a Natale e dobbiamo seriamente preoccuparci della nostra accoglienza, perché non si verifichino per noi le parole dette nel prologo del Vangelo di san Giovanni: “Venne tra i suoi e i suoi non lo accolsero” (Gv 1, 11).

La nostra preparazione dev’essere una preparazione forte di penitenza, di rifiuto, di sdegno: ogni nostro peccato ha rappresentato un’offesa a Dio e un’ingratitudine. Rifiutare il peccato, entrare in quello che è chiamato “lo spirito di compunzione”, cioè lo spirito di quel dolore - amore, di quel rincrescimento profondo di non aver agito nell’amore e per l’amore di Dio.

Il dolore vero dei peccati discende da Dio, è un suo dono, un dono che in questa attesa del Natale dobbiamo insistentemente chiedere: - Dacci, o Signore, il vero dispiacere dei nostri peccati, perché la nostra Confessione non abbia niente di formale e di esteriore, ma sia un vero rinnovamento del nostro cuore. -

Giovanni Battista diceva la grande parola: “Fate penitenza, perché il regno di Dio è vicino” (cfr. Mt 1, 15). Questa parola è per noi, facciamola nostra.

La seconda disposizione vorrei che fosse incentrata nell’umiltà. Giovanni Battista era così grande, proprio perché era così umile: “Colui che viene dopo di me è prima di me. Io non sono nemmeno degno di chinarmi e allacciare i suoi calzari” (cfr. Gv 1, 27). Giovanni Battista era umile, sentiva come tutto è dono di Dio. Noi dobbiamo sottolineare questo senso di verità e di riconoscimento: tutto ci viene da Dio e non possiamo avere delle pretese.

E perciò, prepararci al Natale sentendo com’è grande la misericordia di Dio e come non dobbiamo sciupare questa occasione preziosa di grazie.

Una terza disposizione ci è insegnata da Giovanni. Giovanni ha desiderato ascoltare Gesù, ha desiderato essere guidato da Lui. Quando Gesù chiese il battesimo, Giovanni disse: “Non io ti devo battezzare, tu devi battezzare me”. Aveva un grande desiderio: il desiderio di comunicare con il Signore e il desiderio di ricevere da Lui. E’ la terza disposizione della nostra anima: un desiderio vivo di mettere Gesù nella nostra vita, di essere battezzati da Lui, cioè rinnovati, cioè posti nella sua linea, nella sua visione, nelle sue scelte.

Chiediamo a Giovanni Battista che interceda per noi, perché il nostro Natale sia veramente una grande festa del cuore, perché il cuore rinasca e si rinnovi.

CODICE 80NON01313N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 23/12/1980
OCCASIONE Omelia, Martedì feria di Avvento - Novena di Natale – IX giorno - Anno A
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI ccoglienza
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