Ct 2, 8-14; Lc 1, 39-45
La nascita di Giovanni il Battista fu come l’aurora di uno splendido giorno, il giorno della salvezza. Annunciava che sarebbe venuto Gesù, che avrebbe portato agli uomini la speranza.
Il mistero di Dio, che ama gli uomini e compie le sue meraviglie per gli uomini, è il mistero che ci deve prendere con molta forza. Siamo vicini al Natale, questa è l’ultima sera della Novena. Quanta ansia dobbiamo nutrire nel nostro cuore! Proprio come Zaccaria che, alla nascita di suo figlio, proruppe nel Cantico della speranza: “Benedetto il Signore, Dio di Israele”.
Quanta ansia dobbiamo avere, perché si compia in noi il disegno della provvidenza di Dio, quel disegno, abbiamo meditato in queste sere, che ci vuole santi e immacolati al suo cospetto!
Ci ha voluto così perché ci ha dato Gesù, perché con Gesù tutto è possibile e con Gesù noi possiamo vincere il peccato anche nelle sue forme più pesanti e più odiose. Noi possiamo vincere il peccato, purché lo cerchiamo con un cuore sincero, purché lo cerchiamo con un cuore che accoglie la sua Parola e diventa puro.
La purezza del cuore è la strada, per poter raggiungere quello che il Signore vuole da noi.
Quanto dobbiamo dunque impegnarci a purificarci! In questa vigilia di Natale dobbiamo insistere sulla nostra purificazione. Purificarci, rivestirci delle migliori intenzioni e presentarle al Signore. Purificarci, perché lui ci ama e, se noi porgiamo il nostro cuore con umiltà, lui ci libera da tutto, lui ci dà la grazia del suo mistero e ci dona una nuova nascita, un nuovo essere, un nuovo sentire, un nuovo modo di vedere la vita, di vedere le cose della vita, di vedere con serenità i problemi della vita.
Il Signore ci ama e attraverso di noi vuole raggiungere anche gli altri. Il Natale nostro non è solo per noi, il Natale nostro deve essere per tutti, perché tutti gli uomini come noi hanno bisogno di salvezza. E come Giovanni fu l’annunciatore del Cristo, spetta a noi, se diventiamo puri di cuore, annunciare il Cristo, annunciarlo e portarlo attraverso quelle vie che il Signore ci indica.
Portare Cristo è portare la vita, è portare il vero amore, è portare la vera pace, è portare quella felicità che è possibile su questo mondo.
Portare Cristo è allora la nostra vera responsabilità, è il maturare il nostro dovere, è realizzare la nostra pienezza di gaudio.
Avere Cristo, portarlo agli altri, a quelli che abbiamo vicino e che non lo sentono, a quelli che sono lontani, con tutte le nostre possibilità di preghiera e di sacrificio; portarlo agli altri.
Ecco il Natale per tutti: è l’amore per tutti, è la vita per tutti, è il gaudio per tutti.
CODICE | 78NON01312N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza 23/12/1978 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato Feria Avvento, Novena Natale - IX giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Attesa, purificazione |
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