Noi ci dobbiamo preparare all’Epifania: questa settimana è tutta nell’ordine della preparazione, ci dobbiamo preparare accrescendo il nostro spirito di fede.
Il testo del Vangelo si richiama potentemente alla fede. Incontra Filippo, gli dice “seguimi” e lui lo segue. Stringe a se' Natanaele mediante una notevole manifestazione della sua scienza misteriosa, a tutti richiama la fede come preludio del Paradiso. Perchè bisogna vivere di fede, di molta fede su questa terra, per avere la gioia di vedere il cielo aperto e gli angeli di Dio scendere e salire sul Figlio dell’uomo.
Perciò ci vogliamo in questa liturgia interrogare sulla fede, vogliamo chiedere al Signore che accresca in noi questa virtù maestra e guida di tutta la vita, perché soprattutto abbiamo bisogno di fede.
La fede è vedere con gli occhi di Dio, è porci dal punto di vista di Dio. Allora tutte le cose, cominciando da noi stessi, si trasfigurano, perché vengono viste e stimate sotto questo grande arco di luce. La fede è la nostra stella che ci conduce a Gesù, è la nostra forza, è il nostro sostegno.
Fede è essere sicuri di quello che ha detto Dio, di quello che nella sua sapienza e nella sua misericordia ci ha rivelato, perché lo ha detto lui: è il nostro Dio. Ce lo dice in misericordia, ce lo dice in salvezza: non è la nostra intelligenza che scopre qualche cosa da sola, non è una scienza umana, la fede non è un sentimento. La fede è la sicurezza della parola del nostro Dio.
Su questa parola dobbiamo porre la vita, su questa parola dobbiamo porre tutte le attese della vita, su questa parola dobbiamo mettere la stima delle cose e delle persone.
La fede, oh sì! Credere al nostro Dio, avere fiducia di lui, abbandonarci a lui, lasciarci condurre da lui, lasciarci condurre come popolo di Dio nella linea della salvezza che lui ha tracciato, lasciarci condurre individualmente secondo i suoi piani di sapienza. Lasciarci condurre da Dio e non discutere, non mettere in dubbio, non oscillare: credere con forza, credere con tutta la forza di cui siamo capaci.
E così suscitare in noi quell’amore di cui è detto che l’amore è più forte della morte, sì, perché la morte perde di fronte all’amore. E noi vogliamo lasciarci guidare dall’amore, proprio perché l’amore di Dio è la più grande e più vera manifestazione di lui.
CODICE | 78A4O01321N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza 05/01/1978 |
OCCASIONE | Omelia |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La fede |
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