02/01/1984 - Omelia Feria Natale

Sant’ Ilario d’Enza, 02/01/1984
Omelia, Lunedì Feria Tempo di Natale, Festa di San Macario, compatrono

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1 Gv 2, 22-28; Gv 1, 19-28.

Ascoltiamo la voce di Giovanni Battista per accrescere la nostra fede nella venuta di Gesù, nella sua nascita e stasera domandiamo al nostro santo patrono questo aiuto: l’aiuto a crescere, l’aiuto a rafforzare la nostra fede, a renderla valida ogni giorno, perché ogni giorno deve segnare il nostro itinerario. I santi patroni sono degli intercessori e sono dei modelli, restano davanti a Dio in una sequenza magnifica di preghiera, restano continui modelli.

San Macario è vissuto tanti secoli fa, è vissuto in un ambiente totalmente diverso dal nostro; eppure, è un grande modello, cui noi dobbiamo riferirci, perché ha vissuto la parola del Vangelo e la parola del Vangelo è eterna.

Vorrei che lo considerassimo soprattutto in tre virtù: nella virtù della costanza e del fervore della preghiera, nella virtù della penitenza e nella fraternità così intensa, cui credette.

San Macario fu l’uomo della preghiera, un volume di preghiera così vasto e così intenso; era la preghiera della notte, era la preghiera dell’alba, era la preghiera del giorno: lo trovava sempre vigile e sempre pronto. La preghiera è un nostro dovere, è una nostra gioia, è il dovere della lode, è la gioia di una comunione d’amore. San Macario ci insegna le proporzioni delle cose. Troppo poco diamo alla preghiera, poco spazio, forse poco fervore, non la consideriamo la cosa più importante di ogni giorno.

E poi san Macario è stato l’uomo penitente, che si è offerto come un olocausto al Signore. Ha unito se stesso al sacrificio redentivo di Gesù e ha espiato per i peccati degli uomini e per la loro salvezza. Una penitenza allora piena di carità e piena di disponibilità, una penitenza vera, una penitenza perseverante, una penitenza eroica. Si è dato a somiglianza di Gesù.

E poi san Macario ha creduto alla carità fraterna ed è vissuto coi suoi monaci in una generosità continua. Non ha voluto la solitudine egoista, non ha voluto pensare solo a sé. Ha costruito una fraternità e a questa fraternità ha dato tutto. E anche per questo lo dobbiamo invocare, anche per capire come la nostra fede si traduce necessariamente, se è autentica, in una carità di ogni giorno, in una disponibilità e in un servizio di ogni giorno.

Vogliamo allora domandare al nostro santo patrono una generosità in quest’anno nuovo, in quest’anno dedicato alla penitenza, in quest’anno che dobbiamo sapere santificare attraverso rinnovate opere buone. Impegniamoci generosamente e fedelmente.

CODICE 84A1O01321N
LUOGO E DATA Sant’ Ilario d’Enza, 02/01/1984
OCCASIONE Omelia, Lunedì Feria Tempo di Natale, Festa di San Macario, compatrono
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preghiera, penitenza, carità fraterna in San Macario
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