Is 7, 10-14; Sal 23; Lc 1, 26-38.
Quando leggiamo sempre con commozione il racconto dell’Annunciazione, non possiamo non vedere quali sono le cose che piacciono al Signore.
Maria “ha trovato grazia presso Dio”. Cosa vuol dire? Vuol dire che era carissima a Dio. L’amore che Dio portava a Maria fino a quel momento non si può certo misurare.
Piace a Dio che noi siamo nel suo ordine, che noi siamo nel suo amore, cioè che noi siamo nella sua volontà. È nella volontà di Dio che si realizza pienamente la vera grandezza dell’uomo, la vera grandezza nostra. Noi siamo creature di Dio e noi siamo stati chiamati a partecipare alla famiglia trinitaria. La misura della nostra grandezza è allora il conformarci al disegno di Dio, quello che ha avuto su di noi, quello per il quale ci ha creato, quello per il quale ci ha chiamato figli e ci ha fatto suoi figli.
La grandezza dell’uomo non è nell’andare per suo conto, nel tentare qualche cosa in un’autonomia sciocca e falsa. La vera grandezza dell’uomo sta nell’ubbidire a Dio. Questa parola «ubbidienza» la dobbiamo comprendere fino in fondo.
Ubbidire vuol dire formare un’unica volontà e un unico intendimento, un'unica idea, con Colui che comanda. Dio comanda non a capriccio, ma ciò che nella sua infinita sapienza sa essere il vero nostro bene, la vera nostra felicità. È in quest’ordine che noi realizziamo in pienezza la nostra perfezione. Ubbidire non è qualche cosa che ci deforma o che ci umilia. Ubbidire a Dio è realizzare quanto possiamo fare di meglio, perché Dio vuole la nostra vera grandezza. Lui, che ci ha chiamati, ci dà la grazia e perciò ci dà il comando che è comando di amore, è domanda di amore, il comando di essere nella sua linea, nel suo piano d’amore, di essere cioè per noi stessi e in rapporto agli altri, quali Egli ci ha pensato. Essere come ci ha pensato Dio.
La grandezza della Madonna è proprio qui: ha permesso a Dio di lavorare in Lei e di farla, di costruirla, di ornarla come Egli ha voluto. Quest’ubbidienza essenziale della Madonna, cioè quest’acconsentimento alla volontà di Dio, forma la grandezza della sua verginità, forma la grandezza della sua umiltà, forma la grandezza della sua carità. La Madonna è stata grande perché ha lasciato fare il Signore.
Del resto è il significato forte del nostro Natale. Cosa vuol dire andare incontro a Dio che viene, se non permettere al Signore di occupare la nostra vita, di fare della nostra vita quello che meglio Lui crede, giorno per giorno, momento per momento, avendo fiducia nella sua opera, avendo fiducia nella sua volontà, credendo al suo amore? La Madonna ha creduto all’amore di Dio, ha creduto alla potenza di Dio. Per questo è diventata così grande ed è stata così efficace per tutte le generazioni, come Lei stessa sottolineerà nel Magnificat.
Siamo capaci per noi, siamo capaci per gli altri proprio in quest’ordine: se lasciamo fare a Dio quanto Lui vuole da noi e in questo dobbiamo ripetere la nostra disponibilità.
Purezza di cuore, generosità d’amore hanno qui la loro sorgente; nel fare sempre, con tutto il cuore, l’obbedienza a Dio, la volontà di Dio che è salvezza, che oggi è chiamata nella fede, domani è chiamata nella gloria.
CODICE | 74NLN01312N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 20/12/1974 |
OCCASIONE | Omelia Feria verso Natale, Novena di Natale – VI giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Obbedienza |
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