Is 7, 10-14; Eb 10, 4-10; Lc 1, 26-38
Tutte le volte che noi sentiamo le sue parole, una commozione si impadronisce del nostro animo e ci viene dal profondo una parola di riconoscenza: - Grazie, o Maria, perché hai detto di sì. "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (* Lc 1, 38). In Maria c'è stata una perfetta adesione al volere di Dio, un eroico assenso a tutta la storia che il Signore voleva compiere in Lei e attraverso Lei. Aveva detto l'angelo: "Non temere Maria". L'angelo era consapevole di quello che chiedeva, sapeva quale somma di dignità, di dolori sarebbero arrivati e avrebbero travolto e orientato tutto l'avvenire di Maria!
Ecco, segna una costante da quel momento di tutta la provvidenza di Dio. Dio farà sempre così, perché ha preso questa strada e Maria ha detto di sì. I frutti della redenzione, le grazie della redenzione passeranno attraverso il sì di Maria. Come per il suo sì abbiamo avuto Gesù, avremo tutta la meravigliosa fioritura della redenzione di Gesù per le mani immacolate della Madonna.
Quindi, mentre oggi esultiamo, mentre oggi ringraziamo, si affermi in noi una persuasione: la nostra vita cristiana, il bene di ogni nostra anima, il bene della nostra comunità e di tutta la Chiesa dipendono da quanto noi riusciamo ad essere veramente uniti a Maria Santissima. Da soli non è possibile, da soli non riusciamo: il Signore è venuto a noi così e così noi andiamo a Lui.
Il saluto dell'angelo deve essere il saluto di ogni anima consapevole: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te"
(* Lc 1, 38).
Rivediamo perciò la nostra spiritualità in una luce chiarissima, la luce che viene da questo mistero. Quando l’angelo è sceso, hanno esultato i cieli e tutto l'universo, perché si stava per compiere il più grande prodigio: Dio che si fa uomo; ma tutti guardavano a Maria, tutti aspettavano la sua risposta e Lei ha detto di sì.
La nostra conversione quaresimale, la preoccupazione che dobbiamo avere perché la Pasqua segni veramente un reale passaggio per noi dal peccato alla grazia, dalla mediocrità al fervore, da posizioni stanche a un vero ottimismo spirituale, tutto questo noi dobbiamo porlo nel cuore della Madonna, invocando da Lei un'assistenza continua, un aiuto che solo Lei può dare.
Noi chiediamo di essere veri figli di Maria, perché Maria possa veramente ottenerci dallo Spirito Santo luce, forza, coraggio.
CODICE | 80CQO01344N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 25/03/1980 |
OCCASIONE | Omelia, Martedì Solennità dell’Annunciazione |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Annunciazione – La grazia attraverso Maria |
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