15/08/1984 - Omelia Festa Assunzione

Sant'Ilario d'Enza, 15/08/1984
Omelia, Solennità Assunzione Beata Vergine Maria

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Ap 11, 19. 12, 1-6. 10; Sal 44; 1 Cor 15, 20-26; Lc 1, 39-56.

Con l’anima che vibra ed esulta dobbiamo entrare in questa festa, perché è la grande festa di Maria nostra Madre, è la festa del prodigio della sua glorificazione.

Il Signore ha preso un corpo, l’ha reso meraviglioso e lo ha portato negli splendori della gloria eterna: ha preso quel corpo verginale, dal quale il Verbo ha preso la carne. Ha preso quel corpo e lo ha reso in tutto simile all’anima e Maria è così glorificata al di sopra di tutti gli angeli: “Risplende la Regina” (ritornello salmo responsoriale). “Signore, è alla tua destra”! La prima destra, il primo posto.

E dobbiamo così cantare anche noi il Magnificat, cantare il ringraziamento per la glorificazione di Maria e per la glorificazione di ciò che simboleggia Maria, perché raffigura la Chiesa. “Cristo è risuscitato dai morti”, dice san Paolo; Maria “è la primizia di coloro che sono morti”. Quindi l’esultanza deve prenderci, perché dove è la Madre, lì devono essere anche i figli e, se il suo corpo è stato glorificato, sarà glorificato anche il nostro.

Sappiamo tutta la miseria del nostro corpo, sappiamo tutti i limiti di questa nostra carne, sappiamo che dovremo passare attraverso la corruzione del sepolcro, lo sappiamo bene. “Ciascuno però − soggiunge sempre San Paolo − nel suo ordine: prima Cristo, poi quelli che sono di Cristo”.

Lo sappiamo bene come il mondo disprezza il corpo, fa del corpo uno strumento vilissimo, fa del corpo un oggetto di piacere immondo, fa del corpo un’esaltazione sbagliata. Il corpo addirittura è ucciso ed è ucciso proprio quando dà fastidio. Oh, la nostra fede quanto parla! Quanto proclama! Sì, il nostro corpo è destinato al Paradiso! Non temiamo di mortificarlo, non temiamo di tenerlo soggiogato, non temiamo di essere duri con lui, perché solo così lo porteremo in Paradiso in una gloria che non viene meno.

Animiamoci, animiamoci a vivere la nostra vita cristiana, animiamoci a seguire la Madonna, andiamo proprio nella sua linea: “Beata, perché ha creduto” (Lc 1,45). Anche noi dobbiamo realizzare la beatitudine della fede: beati se crediamo, beati se seguiamo logicamente la fede. Con gioia, con slancio, con entusiasmo stiamo vicini alla Madonna, Ella è in paradiso per noi, Ella conosce ognuno di noi, Ella è pronta, come una madre in tenerezza, a venire incontro a tutte le nostre necessità.

Abbiamo fiducia, proponiamoci una devozione molto grande e, nella devozione, l’imitazione e, nella imitazione, la grande gioia di seguirla dappertutto, perché seguire la Madonna è realizzarci nella nostra fede, è realizzarci come altrettanti Gesù ed è qui tutta la nostra fortezza ed è qui tutto il nostro fervido slancio. Con Maria a Gesù.

CODICE 84HEO0133IN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 15/08/1984
OCCASIONE Omelia, Solennità Assunzione Beata Vergine Maria
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria nella gloria; il nostro corpo destinato al paradiso; la beatitudine della fede
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