Ez 34,11-12.15-17; 1 Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46.
La festa di Cristo Re sottolinea una realtà: noi siamo suoi, siamo di Gesù. Ha detto nell’Apocalisse: “Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine” (Ap 21,6).
“Tenete saldo il dono della fede fino al mio ritorno” (Ap 2,25). Dobbiamo capire come da questo dipende tutto. Quando consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti, è proprio lì la nostra situazione per l’eternità. Se siamo suoi con la nostra volontà, con la nostra adesione, con la nostra ubbidienza saremo nella gloria, se lo rifiutiamo saremo in una disgrazia orribile per sempre. Pensiamoci proprio bene, chiudendo quest’anno liturgico e facendo il nostro esame di coscienza sulla nostra liturgia e sulla nostra vita di quest’anno.
Pensiamoci bene: o un’eterna gloria – eterna! − con gli Angeli e gli Arcangeli, con tutti i cori celesti o il tormento. Nessuna parola può descrivere il tormento dell’inferno: “Andate maledetti nel fuoco eterno preparato per Satana, per il diavolo”. È un’ipotesi terribile, ma se noi non facciamo il bene, ma se noi, che siamo illuminati dalla sua grazia, distruggiamo quello che lui ha fatto in noi, l’inferno è verità, l’inferno è una spaventosa realtà.
Come dobbiamo essere pieni di timore e come questo timore si accompagna all’amore, all’amore per Lui che ha dato il suo sangue per noi, che in paradiso è tutto per noi e davanti al Padre intercede per la nostra salvezza! Come dobbiamo essere entusiasti di appartenere al suo regno, di vivere la sua magnifica esperienza, di realizzare in pieno una vita cristiana vera, autentica, piena, non una vita cristiana mediocre, non una vita cristiana ipocrita, non una vita cristiana tirata via in qualche maniera, non una vita cristiana che diventa una negazione di Lui, che diventa un oggetto di scandalo!
“Tu mi conduci, Signore, nel regno della vita” (responsorio al Salmo).
Riaffermare la nostra fedeltà. Riaffermare il nostro amore. Lasciare che pienamente domini in noi, che domini tutto il nostro essere, tutto il nostro agire, tutte le nostre scelte, che sia Lui, sempre Lui, Gesù, il principio di ogni azione, la finalità di ogni nostra ora, di ogni nostra giornata. Ripromettiamo perciò un amore fedele, un amore generoso, un amore che non si stanca, un amore che supera le tentazioni e le prove, un amore che trionfi di tutto, perché Lui ci dà il potere, la grazia, Lui è il pastore che ci guida.
CODICE | 84MQO0133ZN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 25/11/1984 |
OCCASIONE | Omelia XXXIV Domenica Tempo Ordinario, Solennità Cristo Re − Anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Cristo è Re: noi siamo suoi |
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