31/05/1986 - Omelia Festa Visitazione 40 ore

Sof 3,14-18; Lc 1, 39-56.

La festa della Visitazione ci riempie di vera gioia pensando come Maria Santissima è stata fatta tabernacolo dello Spirito Santo e veicolo della grazia dello Spirito Santo. Portava Gesù: era un tabernacolo vivente. Una meraviglia di tabernacolo, una meraviglia di amore e di fede. Per le strade della Palestina cammina per portare la grazia: “Elisabetta fu piena di Spirito Santo” e Giovanni Battista venne santificato.

Ecco come dobbiamo desiderare di essere guidati anche noi dalla Vergine Santa che anche adesso ci porta Gesù, ci dà Gesù nell’Eucaristia perché sia salvezza per tutti, sia santità per coloro che corrispondono in verità e in perseveranza. Invochiamo la Madonna e proponiamoci di capire l’indirizzo che lei ci dà con l’inno di ringraziamento, il Magnificat. La Vergine Santa ci dice che capire Gesù è la nostra vera gioia, è la nostra vera grandezza; che Gesù si rivela agli umili, ha un piano meraviglioso per tutti, per tutti quelli che vogliono vivere nel timore e nell’amore di Dio; che l’uomo non si salva con la sua forza, col suo ingegno, con la sua organizzazione. La Madonna dice: “Ha disperso i superbi, ha rovesciato i potenti”. La linea di Dio è una linea di amore vero, è una linea che noi dobbiamo abbracciare.

Nel Santissimo Sacramento Gesù elargisce a tutti l’intelligenza per capire i misteri e il cuore per abbracciare con tutto lo slancio la volontà di Dio. Dobbiamo sentire come è restato nell’Eucaristia per essere la nostra vera soddisfazione di bene. Dobbiamo essere ben persuasi che il Signore vuole da noi questa disponibilità: la disponibilità del bene, la disponibilità alla volontà del Padre, la disponibilità di operare il bene verso tutti, di amare il prossimo come amiamo noi stessi. Ecco, chiediamo; ecco adoriamo; ecco progrediamo nel bene.

Maria nella sua Visitazione ci prende, ci conduce, ci arricchisce. In lei sia tutta la nostra confidenza.