17/02/1983 - Omelia Giovedi Ceneri

Sant’Ilario d’Enza, 17/02/1983
Omelia, Giovedì dopo le ceneri

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Dt 30,15-20; Lc 9,22-25

Lo scopo grande della quaresima è quello di farci vivere il nostro battesimo. Con il battesimo siamo stati uniti a Gesù nella morte per partecipare della Sua resurrezione.

Il cristiano deve sempre pensare che il mistero di Gesù è il mistero che deve verificarsi anche in lui. Il distacco dal peccato, la morte al peccato e il vivere sempre da figli di Dio.

Ecco che dobbiamo a lungo meditare le parole di Gesù: “Chi vuol venire dietro di me, rinneghi sé stesso”. Il rinnegare quella parte in noi che è della terra, che è suddita del male, il vincerci, il trionfare. È molto triste quando consideriamo come è facile che siamo schiavi della terra, è tanto facile e tanto preoccupante perché è quell’ostacolo che resta sempre e ci impedisce la vera vita cristiana. Ecco perché nella quaresima, giustamente, dobbiamo pensare alla vanità delle cose di questa terra: come sono effimere, come passano! La considerazione si approfondisce se riflettiamo sulla nostra morte, su quella morte fisica che ci distaccherà da tutto, da tutti i beni, da tutte le persone; che ci distaccherà, quando meno ci aspettiamo; che la nostra morte può avvenire in qualunque momento, in qualunque luogo; che la nostra morte ci può trovare, se non stiamo attenti, in una situazione di peccato, o di superficialità, o di disinteresse.

Quando pensiamo che la morte colpisce tutti e del corpo dell’uomo non resta che un po’ di cenere, un pugno di cenere. È tutto lì, quello che poteva essere l’orgoglio e la passione: un pugno di cenere. Lo abbiamo ricordato ieri sera. È bene che facciamo una seria riflessione su quelle cose che ci tengono ancora troppo legati, troppo fermi, troppo resistenti alle sollecitazioni della grazia di Dio. Quanto dobbiamo pensare all’eternità, perché vale solo quello che è eterno; quello che passa, quello che fugge, non vale la nostra attenzione, il nostro cuore.

“Dov’è il tuo tesoro, ivi è il tuo cuore”. Ricordiamo queste parole di Gesù, viviamo cercando il bene e vivendo della vita del Signore. Dio si compiacerà di noi e potremo così camminare in uno splendore di grazia che ci dia la gioia del tempo e la gloria dell’eternità.

CODICE 83BGQ0134YN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 17/02/1983
OCCASIONE Omelia, Giovedì dopo le ceneri
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
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