21/02/1985 - Omelia Giovedi dopo Ceneri

Sant'Ilario d'Enza, 21/02/1985
Quaresimale Ggiovedì dopo le Ceneri

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INSERIMENTO TESTO : Adriana Pecchini DATA:

CONTROLLO : Ferrari Emilia DATA: 29/10/04

Dt 30, 15-20; Lc 9, 22-25

Gesù disse: “Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto” (Mc 8, 31). Chi può misurare questa sofferenza di Gesù? Chi può solo immaginare quanto il Signore ha dovuto patire nell’anima e nel corpo? Quanto è vero quello che dice la Lliturgia: “Il tuo dolore è come un oceano”. E dopo il dolore di Gesù il dolore di sua Mmadre.

Contempliamo così il Calvario con Gesù, confitto in croce, nelle sue terribili tre ore di agonia. eE lì vicino, in piedi, stava sua Mmadre. Certo, nemmeno i dolori di Maria possiamo solo immaginare! E’ al di sopra il suo dolore della nostra comprensione, perché è al di sopra della nostra comprensione il suo amore. L’amore tra Gesù e Maria è stato un amore superiore a tutte le nostre immaginazioni. eE così il suo dolore! Il suo dolore è stato superiore ad ogni intendimento:; quanto hanno sofferto! Quanto si son voluti bene! Quanto Gesù ha amato Maria e quanto è stato ricambiato con una fedeltà, una tenerezza, una generosità senza limiti!

Certo! Ed è questa contemplazione di amore e di dolore che noi dobbiamo percorrere in questo nostro tragitto quaresimale: pensare al suo dolore, pensare al suo amore,. pPerché l’hanno fatto per noi e noi lo sappiamo bene, che siamo i responsabili della sofferenza di Gesù e di Maria, e con i nostri brutti peccati, e con le nostre indifferenze e cattiverie noi abbiamo accresciuto questo dolore immenso.

Dobbiamo meditare su questo dolore e capire bene perché la nostra Quaresima deve essere una conversione.

E’ un appuntamento, questo della Quaresima, estremamente importante, è un appuntamento che non è dovuto altro che a un sentimento di responsabilità, a un sentimento di rimorso che deve prenderci fino in fondo.

Bisogna che noi comprendiamo fino in fondo come la causa di tutti i mali, che sono nel mondo, è il peccato e come noi cristiani possiamo vincere il male partecipando all’amore di Gesù e di Maria, come noi cristiani possiamo portare qualche cosa, se portiamo qui la nostra anima, la nostra anima che capisce di più, che vuol progredire e vuol lasciare la mediocrità e il peccato.

Oh, questa sera noi dobbiamo dire alla Madonna tutto il nostro affetto, perché lLei ci possa veramente arricchire, portandoci a Gesù; soprattutto nella Comunione, vogliamo che il nostro amore sia forte, perché la Comunione ci porta la ricchezza della grazia, che noi dobbiamo sapere prendere e saper tesoreggiare. E’ la grazia, la grazia della fedeltà, la grazia del servizio, la grazia della carità.

Domandiamo allora di poter veramente capire qualche cosa dell’amore di Gesù e di Maria, del dolore di Gesù e di Maria, per stare anche noi come lLei vicino alla croce.

CODICE 85BMQ0134YN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 21/02/1985
OCCASIONE Quaresimale Ggiovedì dopo le Ceneri
DESTINATARIO Comunità pParrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il dolore di Gesù e di MariaAddolorata
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