05/12/1985 - Omelia Giovedi I Avv Nov Imm 7 Battesimo

Sant’Ilario d’Enza, 05/12/1985
Omelia, Giovedì I settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - VII giorno - Battesimo

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Is 26, 1-6; Mt 7, 21. 24-27

Il Signore ce lo ha detto, l’abbiamo ascoltato. C’è un amore bugiardo, che si accontenta di parole. L’amore vero, l’amore del figlio di Dio, è l’amore di opere: “Non chi dice Signore, Signore…”. Entra chi fa, non entra chi si illude che la sua devozione lo salvi, senza compiere le opere necessarie di bene.

La Beata Vergine è di grande esempio. Poche le parole della Madonna, poche. Ne abbiamo molto desiderio, avremmo ascoltato volentieri le sue riflessioni. Sono state poche, preziosissime ma poche perché lei ha amato il Signore con le sue opere, con il suo servizio, con la sua devozione, con il suo non ritirarsi di fronte alle prove e ai sacrifici.

Noi la chiamiamo Regina degli Angeli, ma sappiamo che prima è stata l’Addolorata, è stata colei che ha saputo immolarsi con tanta generosità, con tanta fiducia, con tanta serenità, con tanta continuità.

Ecco vogliamo raccogliere il suo invito per essere cristiani veri, generosi, impegnati; cristiani davvero forti.

La lode a Dio viene così dalla nostra vita, viene dal nostro impegno, viene dal nostro dovere, viene dal nostro sacrificio. La lode a Dio la capiamo vivendo bene ogni giorno ed è così che siamo veramente nella volontà e nella gioia di Dio.

E al bimbo, che stasera è battezzato, nell’invocazione di Maria Immacolata auguriamo proprio di essere gioia a Dio, gioia alla Chiesa, gioia ai genitori e a tutti i suoi cari. Per essere gioia gli auguriamo la corrispondenza alla Parola di Dio, all’invito del Signore, alla premura del Signore.

Ogni battezzato è oggetto della premura di Dio che è nostro Padre perché, quando uno è battezzato, si verifica in lui la Redenzione del Signore, lo fa suo figlio, lo rende santo nel suo cuore, lo rende tabernacolo dello Spirito Santo.

Ebbene noi preghiamo per questo, perché i doni che riceve fruttifichino in lui e lo facciano veramente un cristiano vero, un cristiano generoso, un cristiano forte.

La Chiesa ha molta sofferenza dai cattivi cristiani. Dai nostri battezzati possa avere consolazione e gioia. Possa così, passo per passo, ringraziare sempre Dio, così meraviglioso nella sua Provvidenza, così tenero nel suo amore.

CODICE 85N4N01310A
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 05/12/1985
OCCASIONE Omelia, Giovedì I settimana Tempo Avvento, Novena Immacolata - VII giorno - Battesimo
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI L’amore di opere
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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