06/12/1984 - Omelia Giovedi I Avv Nov Imm 8

Is 26, 1-6; Mt 7, 21. 24-27.

La roccia è la Parola di Dio. Chi ci aiuta ad essere saggi e a fondare bene la nostra casa è la madre di Gesù, è Maria. Lei ci aiuta a disprezzare le facili e insistenti tentazioni, le tentazioni di una vita superficiale, vuota, ben rappresentata dalla sabbia. Lei è rifugio dei peccatori, comprende tutta la nostra miseria ed è pronta, sempre pronta, sempre vigile ad intercedere per noi. Le generazioni cristiane l’hanno sempre contemplata così, col serpente sotto i suoi piedi, vittoriosa, la donna della Genesi, la donna profetizzata come «la Vittoriosa», quella che, «Nuova Eva», avrebbe dato la generazione degli uomini giusti.

Ecco, tutti noi che siamo peccatori, tutti noi che abbiamo tante difficoltà a progredire nel bene, che abbiamo tante incertezze, tante stranezze di cadute, in Lei ci dobbiamo rifugiare, a Lei deve essere indirizzata insistentemente la nostra preghiera, a Lei che ha il cuore di una mamma, che ha un cuore che le ha fatto Gesù, che ha dilatato Gesù che è il capolavoro della misericordia di Gesù.

Dobbiamo dunque proporci la devozione alla Madonna come un grande mezzo per vincere i nostri peccati, per terminare la serie delle nostre ricadute, per darci una vera fortezza, la devozione d’ogni giorno, la devozione a Lei quando siamo tentati, la devozione che sa di trovare una comprensione sempre, sempre grande, sempre mirabile. Rifugiarci nella devozione alla Madonna, proprio per poter accogliere fino in fondo la Parola di Dio, che è la vera e unica nostra salvezza: è la Parola di Dio, di quel Dio tanto misericordioso che, sapendo la nostra incostanza, la nostra strana debolezza, ci ha dato in Lei un conforto, un aiuto.

“Cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino” (Is 55, 6), dice il profeta. E in questo Avvento ripetiamo queste parole: “Cercate il Signore”. Ecco, Lo troviamo in Lei. Nella Madonna troviamo la fortezza, troviamo la generosità, troviamo la gioia per ogni giornata.